giovedì 28 novembre 2024


15/01/2015 10:47:17 - Manduria - Attualità

Recuperare il sostegno di tre consiglieri (quello dei due di “Proposta per Manduria e di Barbieri), con il rischio, però, di perderne altri

E’ la prospettiva che si pone per il sindaco Roberto Massafra. Il radicale cambiamento in giunta richiesto dai tre e dal coordinatore cittadino di “Proposta per Manduria” imporrebbe al primo cittadino il “sacrificio” di qualche suo assessore fidato e potrebbe rischiare di provocare dei malumori.
Ma la condizione posta è chiara: “occorre riportare al programma-progetto della coalizione di maggioranza originaria al fine di rilanciare l’azione amministrativa fino alla fine del mandato”. Bisognerebbe, insomma, iniziare a mettere nuovamente fuori dalla coalizione il Centro Democratico e il Nuovo Centro Destra, rappresentati in Consiglio da ben 4 unità.
«“Proposta per Manduria” continuerà a sostenere il sindaco Massafra nel caso in cui, fin da subito, sarà avviato il processo di formazione della nuova Giunta, con un radicale rinnovamento dei ruoli amministrativi come segnale chiaro e positivo» è la richiesta dei tre consiglieri. «In questo modo si potrà fin da subito dare il via ad una nuova fase comune di ricerca di una soluzione organigrammatica e istituzionale, nel pieno rispetto del programma con il quale il sindaco si è presentato con successo alle elezioni.
Il consenso elettorale deve consentirgli di governare, esclusivamente, per il bene comune, prescindendo dalle piccole e residuali logiche di parte, che hanno finora prodotto discordia con conseguenti piccoli e grandi ricatti.
Noi di “Proposta per Manduria” abbiamo già dimostrato che non è una questione di questa o quella poltrona. Ci riferiamo invece alla capacità e alla responsabilità di dare risposte ai cittadini di Manduria, attraverso un’azione politica che sia specchio di una programmazione e di una verifica continua, in ragione degli obiettivi che la coalizione originaria aveva fissato.
Per questo obiettivo crediamo che non sia sufficiente un semplice rimpasto o qualche volto nuovo in giunta. Cambiare qualche assessore può essere funzionale ad appagare singoli appetiti, ma la politica, invece, non deve servire per appagare qualcuno, ma solo per dare adeguate risposte ai cittadini.
Sarà necessario ritrovare una nuova unità, un nuovo metodo di lavoro in cui i rapporti non siano segnati dall’invidia, dal rancore o dalla diffidenza, ma dalla responsabilità di ciascuno. Per questo non si può prescindere da un radicale rinnovamento dei ruoli amministrativi, tenendo in conto le professionalità tecniche e politiche personali».










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