«Siamo consapevoli della necessità di realizzare il depuratore e della sua importanza ai fini del rispetto dell’ambiente. Ciò che non capiamo è la determinazione della Regione a voler prevedere lo scarico in mare in una zona attigua alla Riserva Naturale. E la vocazione ambientalista della Regione Puglia e del suo governatore dove è finita?»
A rompere il silenzio, quasi generale, che è seguito all’ultimo confronto in Regione sul depuratore è Mimmo Fontana, uno dei più attivi ambientalisti di Manduria. Ieri ha inviato una lettera aperta all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini.
«Da circa 10 anni la popolazione di Manduria, Avetrana e di paesi limitrofi, nonchè turisti di varie città d’Italia e dell’estero manifestano in tutti i modi la totale contrarietà allo scempio che si vuole realizzare: la condotta sottomarina» ricorda Fontana. «Abbiamo cercato di indurvi alla riflessione, presentandovi numerosi progetti alternativi, promuovendo mobilitazioni di piazze, coinvolgendo tv locali e nazionali (come il Tg5). In nostro non è un capriccio: vogliamo tutelare il mare, che è una delle fonti più importanti della nostra economia, e, più in generale, il patrimonio ambientale. Ma voi non intendete affatto darci ascolto. Mi chiedo: l’Acquedotto Pugliese, la Regione, il governatore Vendola e il suo successore hanno davvero a cuore la Puglia e i suoi abitanti?».
Fontana, nella seconda parte della lettera, indica una serie di soluzioni alternative (prima fra tutti il riuso in agricoltura e per finalità civili dei reflui affinati) e le leggi, nazionali ed europee, che consentirebbero di evitare la realizzazione della condotta sottomarina.
«Perché realizzare lo scarico a mare in un’area protetta e frequentata da tanti turisti, dalla cui presenza trae giovamento la nostra tanto provata e martoriata economia?».
Si gradirebbe una risposta dell’assessore Giannini.
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“Non un rito ma il culto della memoria –
Tributo ad Elisa Springer”