E’ questo l’orientamento dell’assemblea dell’Organo di Governo d’Ambito, che si è riunita a Taranto
Verso la riapertura della discarica di contrada “Chianca”?
E’ questo l’orientamento dell’assemblea dell’Organo di Governo d’Ambito, che si è riunita a Taranto. Seduta finalmente valida, dopo alcuni tentativi delle scorse settimane andati a vuoto per l’assenza del numero legale. I presenti hanno discusso sulla proposta della società “Manduriambiente” di riaprire la struttura, chiusa ormai da circa un anno poiché aveva esaurito le volumetrie disponibili. “Manduriambiente” che, com’è noto, è già in possesso dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Regione Puglia relativa ad un progetto finalizzato a dare una seconda vita alla discarica di via per San Cosimo. Società che diventerebbe, da quel che si è intuito l’altro ieri sera, l’interlocutore privilegiato dell’O.G.A per la realizzazione e la gestione delle volumetrie che si ricaverebbero dalla sopraelevazione dell’impianto (alcuni mesi fa si parlava di ulteriori 300.000 metri cubi). Le nuove volumetrie che si andrebbero a creare sarebbero finalmente sfruttate, però, in maniera più razionale. La struttura, da quel che si appreso, sarebbe completata attraverso la realizzazione della piattaforma di separazione dei rifiuti, che consentirebbe la biostabilizzazione della frazione umida, con il successivo avvio a smaltimento presso altro impianto della frazione secca prodotta, in linea con quanto previsto dalla originaria concessione.
Qualche mese fa, “Manduriambiente” ipotizzò anche il funzionamento della “discarica di soccorso” attraverso il collocamento della frazione umida stabilizzata alla sommità della vecchia discarica, dopo aver asportato il capping provvisorio. “Manduriambiente” rimuoverebbe, in pratica, il manto composto da circa 70 centimetri di tufina, con il quale ha ricoperto le discariche, utilizzando i volumi che si libererebbero.
Si resta in attesa, pertanto, dell’illustrazione ufficiale dell’idea progettuale di “Manduriambiente”, avendo però acquisito la volontà, quasi unanime, di ritornare a conferire i rifiuti a Manduria.
Il risparmio rispetto alle tariffe attuali e ai costi di trasporto sino a Massafra non sarebbe però elevatissimo. Tenendo conto della quota tariffa per la copertura dei costi di ammortamento dell’impianto attuale e dell’accantonamento per l’attività di post gestione, nonché dell’inserimento dei costi per il trasporto e lo smaltimento della frazione secca presso una discarica di rifiuti speciali debitamente autorizzata a tal fine e dei una più consistente royalty in favore del Comune di Manduria, i costi potrebbero aggirarsi fra i 90 e i 111 euro a tonnellata.
______________________________
E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”