Il sindaco spiega anche gli aumenti
Porre in gara il project financing già approntato da “Manduriambiente”? Oppure far elaborare un nuovo progetto dallo staff tecnico dell’O.G.A.?
Sono le due possibilità per avviare l’iter che porterà alla gestione della seconda vita della discarica di contrada “Chianche”: si dovrebbero creare nuove volumetrie per circa 300.000 metri cubi di capienza.
«Da quando si è esaurita la discarica di “Manduriambiente” (autunno del 2013), è trascorso oltre un anno ma l’O.G.A. non ha ancora prodotto nulla» ha fatto rilevare il sindaco Roberto Massafra. «Per arrivare ad un nuovo progetto, bisognerebbe eseguire prima uno studio di fattibilità, quindi elaborare il progetto e porlo in gara. Francamente, prevedo dei tempi lunghissimi.
“Manduriambiente” ha già un progetto, che ha ricevuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale dalla Regione. Lo ha proposto sotto forma di progetto di finanza, che dovrebbe poi essere posto a gara. La procedura, insomma, sarebbe più snella».
Da quando Manduria conferisce i rifiuti alla discarica di Massafra, i costi sono lievitati a dismisura. Innanzitutto è schizzata alle stelle la tariffa di conferimento: da 50 a 120 euro a tonnellata. Inoltre, il trasporto ha prodotto circa 300.000 euro di costi aggiuntivi. Manduria, nel 2014, ha dovuto sborsare 2 milioni di euro in più. Aumenti cui dovranno far fronte i cittadini, attraverso l’aumento del 33% della tariffa della Tari.
Perché, allora, non scegliere subito la strada della realizzazione della “discarica di soccorso”? In tal modo, si sarebbe risparmiata almeno una parte consistente dell’aumento.
«La proposta di “Manduriambiente” di ricavare nuove volumetrie attraverso l’asportazione del capping provvisorio non ci è stata avanzata subito, ma in un secondo momento» ha ribattuto il sindaco durante la conferenza stampa.
Su queste colonne, noi ne abbiamo già parlato nel mese di febbraio dello scorso anno. Probabilmente, almeno la metà dei 2 milioni di euro si sarebbero potuti risparmiare.
Nel corso della conferenza stampa, poi, il sindaco, presente insieme agli assessori Curri e Turco, si è soffermato anche sulla determinazione dell’aliquota della Tari.
«Non è stata una nostra scelta: la legge prevede che l’intero costo del servizio debba essere spalmato sui contribuenti» ha spiegato Roberto Massafra. «Non potevamo non applicare l’aumento, determinato dalla lievitazione dei costi.
Inoltre non è affatto vero che le cartelle esattoriali relative alla Tari non siano state ancora inviate poiché l’Amministrazione avrebbe dei dubbi sulla validità della delibera di Consiglio. Poiché si è passati dalla riscossione indiretta a quella diretta, siamo in una fase di verifica della conversione del vecchio programma a quello in uso negli uffici comunali».