giovedì 28 novembre 2024


08/02/2015 14:22:45 - Manduria - Attualità

L’Area Marina Protetta potrebbe essere la “chiave” giusta per impedire la realizzazione della condotta sottomarina

 

Sono stati gli attivisti manduriani a risolvere, grazie alle loro amicizie, il problema dei costi dello studio dell’habitat marino della costa.

«Purtroppo il Comune ne era sprovvisto» ha ricordato Fulvio Perrone, anch’egli attivista di Legambiente. «I costi sembravano inizialmente proibitivi per le casse comunali: dai 20 ai 30mila euro. Siamo riusciti, allora, a trovare dei ricercatori universitari che si accontenteranno solo di essere rimborsati delle spese che andranno a sostenere».

I vantaggi dell’istituzione dell’Area Marina Protetta (ne esistono al momento solo 22 in Italia) sono evidenti a tutti.

La ricchezza e l’eterogeneità dei valori naturali e socio-culturali di un’Area Marina Protetta possono essere considerate come una risorsa integrata fortemente attrattiva per il settore turistico e in grado di rispondere positivamente ad una particolare tipologia di domanda turistica, sempre più sensibile e ricettiva alle tematiche dello sviluppo sostenibile e orientata verso un’offerta turistica ambientale e culturale, oltre che balneare.

«I pescatori non devono avere nulla da temere» ha fatto presente Gregorio Perrucci. «Anzi, proprio la pesca sarà tutelata. Quando vi saranno i fermi biologici per il ripopolamento, il Ministero risarcirà i pescatori».

Michele Matino, altro attivista di Legambiente, ha poi ricordato come, con l’istituzione dell’Area Marina Protetta, nascerà un consorzio che si occuperà della sua gestione e, soprattutto, del controllo dell’area.

Ma l’Area Marina Protetta potrebbe avere anche un’altra importanza strategica per il territorio: se sarà istituita prima dell’avvio dei lavori della condotta sottomarina, potrebbe costituire la chiave di volta nella battaglia contro lo scarico in mare del depuratore consortile.

«Accanto a noi c’è tutto lo staff dirigenziale regionale di Legambiente» hanno fatto notare Perrucci, Matino, De Sario e Perrone. «Una volta elaborato lo studio dell’habitat, saranno loro che ci aiuteranno ad accelerare i tempi per l’istituzione dell’Area Marina Protetta. Avremo come punto di riferimento Ermete Realacci, presidente nazionale onorario della nostra associazione e, ora, anche presidente della Commissione Ambiente. Chiederemo, anche, un sostegno ai parlamentari della zona affinchè possano abbreviarsi i tempi burocratici prima dell’emissione del decreto di istituzione».

Si cercherà, nel contempo, di frenare i lavori di realizzazione della condotta sottomarina.

«Faremo pressioni affinchè inizino dal depuratore» ha annunciato Perrucci. «Non ha senso iniziare dalla condotta. E’ come se si costruisse prima la carrozzeria dell’auto e dopo il motore. La Regione Puglia potrebbe boicottarci? La Regione deve emettere solo un parere tecnico, che non è vincolante».

 

 

 

 

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