giovedì 28 novembre 2024


20/02/2015 08:39:33 - Manduria - Attualità

La Confagricoltura di Manduria invita l’Amministrazione-Massafra a calmierare le aliquote dei tributi locali

«A Manduria le tasse sono insostenibili».
La Confagricoltura di Manduria invita l’Amministrazione-Massafra a calmierare le aliquote dei tributi locali.
«I cittadini, e in modo particolare gli agricoltori manduriani, sono confusi tra la evidente mancanza di servizi in città e l’assenza di un sia pur minimo interesse da parte dell’ente locale verso le campagne nostrane» sostiene Leonardo Moccia, responsabile di Confagricoltura. «Non si tiene conto, oltretutto, della figura dell’agricoltore quale custode dell’ambiente e del verde: sostituisce, con il proprio operato, le assenze delle istituzioni. Di contro, si vede notificare ancora una volta una miriade di avvisi di accertamento, in cui è indirettamente coinvolto il Comune».
Moccia fa riferimento agli avvisi di accertamento riferiti all’Ici del 2009 e alla Tarsu (dai quali emergerebbero delle differenze sulla superficie dell’abitazione), oltre a quelli per le imposte statali.
«Ancor più grave l’invio degli ultimi avvisi di accertamento, che riportano gli stessi importi, con vari errori, già notificati l’anno scorso per il 2008, senza che la Censum o il Comune di Manduria abbiano diligentemente aggiornato e rielaborato i dati archiviati, in tal modo impegnando i contribuenti ancora una volta a procurare sempre la stessa documentazione di rito. Ogni anno la solita storia..
Inoltre, sembrerebbe quasi che l’attuale Amministrazione, con il proprio operato, non costituisca più l’istituzione che tutela il proprio cittadino o che agevola le attività produttive. Avviene che, attraverso queste notifiche, a causa di un solo giorno di ritardo sul versamento delle somme rispetto al termine indicato, si richieda, a titolo di sanzioni e interessi, una somma pari al doppio dell’imposta, senza tener conto delle fasce di reddito e delle relative riduzioni dovute.
Non parliamo poi dei poveri pensionati che, su una pensione minima di 490 euro e senza redditi diversi, si vedono pignorati il quinto della loro unica entrata come recupero della Tarsu del 2008 non versata. Tutto ciò lascia indifferente l’Amministrazione.
Già lo scorso anno, su iniziativa della Confagricoltura, nel corso di un’assemblea pubblica (che registrò la presenza di amministratori, funzionari e tecnici della società incaricata della riscossione), furono discussi gli stessi problemi. Furono assunti degli impegni, rimasti lettera morta, per trovare soluzioni onde alleggerire il peso fiscale ed evitare altre situazioni incresciose. Il tutto si è rivelato tempo perso e parole al vento. Anzi, oggi si dovrà aggiungere un’altra “tegola”, la Tari, tassa che, per le notissime difficoltà politiche dell’attuale Amministrazione, si rischiano ricorsi a causa dell’approvazione oltre i termini indicati dalla legge».

 

 

 

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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”










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