giovedì 28 novembre 2024
Si trovano in contrada “Masseria la Spina”: qualche anno fa furono teatro della morte per annegamento di un ragazzo
Un sopralluogo congiunto dei vigili del fuoco e dei vigili urbani del Comune di Manduria per rilevare i pericoli costituiti dalle vasche e dagli anfratti dell’area di proprietà del Consorzio di Bonifica di Arneo, che versa in stato di abbandono ed è priva di adeguate recinzioni e coperture.
La relazione di servizio che i vigili del fuoco elaboreranno a seguito del sopralluogo nel sito di contrada “Masseria La Spina” (che si trova in agro di Manduria che dista circa tre chilometri da Sava), sarà inviata al Prefetto, all’Arneo, al sindaco di Manduria e all’Ufficio Tecnico del Comune di Manduria. Certamente conterrà una serie di prescrizioni, fra le quali quelle di mettere in sicurezza e bonificare tutta l’area.
«Alcuni anni fa un ragazzo savese, nel vano tentativo di recuperare un pallone caduto nella vasca colma d’acqua, annegò» ricorda l’ambientalista Carrieri, che ha inviato l’esposto al Comando provinciale dei vigili del fuoco. «Si tratta di una mega struttura progettata alcuni decenni fa per realizzare un impianto idrico, mai entrato in funzione».
Durante il sopralluogo i vigili del fuoco hanno posto dei grossi massi a copertura di alcune grosse buche esistenti.
«Episodi così tragici, come quello dell’annegamento del ragazzo, dovrebbero servire da insegnamento e da monito al fine di prevenire eventuali altri incidenti, ma purtroppo, stando ai fatti, così non è!» è il commento di Carrieri. «L’impianto idrico in questione, la cui realizzazione fu finanziata con fondi della Cassa per il Mezzogiorno, continua a rappresentare un serio pericolo nell’indifferenza più assoluta da parte di chi invece dovrebbe vigilare sulla sicurezza della tutela pubblica (e mi riferisco anche alle guardie del Consorzio di Bonifica). Tantissimi ragazzi, incuranti delle cavità presenti nell’area e di alcune profonde vasche colme di acqua e oli esausti, con le loro bici, ma anche con motocicli, spesso si allenano all’interno di un grande e profondo invaso, grande quanto un campo di calcio (svuotato dall’acqua), trasformato in circuito».
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