giovedì 28 novembre 2024


22/02/2015 11:09:13 - Manduria - Attualità

Il provvedimento è stato eseguito dai militari della Capitaneria di Porto di Maruggio e dagli agenti del Comando di Polizia Municipale di Manduria, su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto

Sottoposto a sequestro per “illeciti urbanistici” un immobile in fasi di costruzione a pochi metri di un tratto del litorale di San Pietro in Bevagna. Il provvedimento è stato eseguito dai militari della Capitaneria di Porto di Maruggio e dagli agenti del Comando di Polizia Municipale di Manduria, su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto, alla quale si era rivolto, attraverso un esposto, l’ambientalista Mimmo Carrieri.
«Ho constatato, con indescrivibile meraviglia, che nelle vicinanze dello stabilimento balneare “Rio de Marf”, in una zona accessibile dalle vie “Delle Acaci” e 82 B”, era avvenuta la cementificazione di un tratto consistente di battigia» è scritto nell’esposto di Carrieri. «Sacchetti di bitume insabbiati, blocchi di scogli sradicati, pali in cemento sparsi, le dune e l’ambiente vegetale dunale distrutto o danneggiato dalla spianatura della sabbia e dalla colata di cemento: il tutto per far posto a dei lunghi marciapiedi con ampi gradini in cemento e a recinzioni in tufo che delimitano le residenze estive realizzate e in fase di realizzazione sulla battigia, a circa 20 metri dal mare.
A completare l’opera, alcuni tubi in pvc posti sotto una gittata di cemento per far convogliare le acque (probabilmente reflue) sulla spiaggia, nonostante queste siano classificate come “rifiuti allo stato liquido” e che in quanto tali contengono varie sostanze microinquinanti contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute e per l’ambiente. Opera, quest’ultima, che comporta anche una variazione dello stato dei luoghi demaniali dove il tratto di spiaggia libera é destinato a luogo pubblico».
Alla Procura della Repubblica e agli altri enti competenti, Carrieri aveva chiesto una verifica sullo stato dei luoghi e sul possesso delle autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti ai proprietari delle residenze estive realizzate in area demaniale
«Qualora si dovessero ravvisare eventuali estremi di reato» era la richiesta finale dell’ambientalista savese, «si chiede di perseguirne i responsabili».
In pochissimi giorni il sopralluogo è avvenuto e la Procura non ha esitato ad emettere il provvedimento di sequestro dell’immobile.
«Sarebbe più giusto che da parte di coloro che sono titolari di compiti specifici in questo senso (peraltro retribuiti dai contribuenti), vi fosse una maggiore attenzione alla tutela della costa, continuamente danneggiata da gente che, non avendo a cuore l’ambiente e i danni che arrecano al territorio, fanno indisturbatamente i propri interessi».

 

 

 

 

 

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E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”










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