«L’azione sin qui portata avanti ha condotto a un irrigidimento degli organi preposti a prendere le decisioni in merito. Chi troppo vuole, nulla stringe: si è tornati, purtroppo, al progetto originale»
L’unica voce fuori dal coro è stata quella della coordinatrice del Pd, Katia Malagnino.
«Il depuratore consortile è assolutamente necessario e non si può più temporeggiare sulla sua costruzione» ha dichiarato. «Riteniamo fondamentale che l’affinamento delle acque reflue avvenga in Tabella 4: la qualità delle acque depurate, la tecnologia da utilizzare per arrivare a livelli ottimali di sanificazione e il controllo degli impianti sono i primi obiettivi da perseguire. Siamo per il riutilizzo delle acque depurate in agricoltura. La condotta sottomarina, che comunque dovrà essere di almeno 3 km, potrebbe essere sostituita con la realizzazione, se possibile, di trincee drenanti. Entrambe le soluzioni devono essere comunque utilizzate per il troppo pieno dei periodi invernali. E’ opportuno poi costruire delle vasche di accumulo di parte delle acque depurate, per il loro successivo utilizzo da parte delle Amministrazioni del circondario per la pulizia delle strade urbane e l’irrigazione del verde pubblico, immaginando anche di fornire acqua al corpo dei Vigili del fuoco. Inoltre tali acque potrebbero essere utilizzate per irrigare grandi superfici attrezzate a parchi, giochi e sport, da insediare nei terreni adiacenti la masseria della Marina a Manduria».
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E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”