Ecco i loro racconti
All’incontro con gli studenti della scuola manduriana sono intervenuti anche bersaglieri tuttora in servizio, come Leonardo Mangiulli, del 7° Reggimento Bersaglieri di Altamura, ma distaccato a Roma in quanto componente del Cocer, e Armando Roberto, anch’egli in forza al 7° Reggimento Bersaglieri di Altamura. Insieme a loro, un altro bersagliere che ha indossato la vaira, il loro cappello piumato, dal 1994 al 1997, impegnato in missioni di pace in Bosnia e in Albania.
«Questo Corpo, unico nel mondo, fu fondato dal re Carlo Alberto di Savoia su proposta di Alessandro La Marmora» ha ricordato Leonardo Mangiulli, delegato nazionale del Cocer Interforze, organismo che rappresenta l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica, i Carabinieri e la Finanza. «In quel periodo, nella prima metà del 1800, gli eserciti si fronteggiavano in scontri, statici, diretti. La Marmora ebbe l’intuizione di fondare un Corpo che facesse del vigore fisico, della dinamicità e del coraggio i propri tratti distintivi».
Oltre ad illustrare come avviene l’addestramento e i requisiti richiesti per entrare a far parte del Corpo dei Bersaglieri, gli ospiti della scuola “Prudenzano” hanno raccontato le proprie esperienze personali in missioni di pace. Leonardo Mangiulli, comandante di squadra anche nell’ambito della componente Mortai, è stato in Kossovo, Bosnia e Albania. Così come Armando Roberto, che è stato in servizio a Caserta, Bologna e, ora, ad Altamura.
Paolo Capogrosso, oggi civile, ha ricordato le sue esperienze in Bosnia, i rischi che ha corso e le battute, spesso a vuoto, dei militari alla ricerca del tiranno Milosevic.
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E’ in rete la quarta puntata del “Prudenzano News”
“La Fiera Pessima e la festa in onore di San Gregorio Magno”