Il resoconto del convegno in Fiera
La possibilità di raggiungere i mercati floridi della Cina e di essere presenti in un’area che offre un bacino d’utenza di quasi 100 milioni di abitanti attraverso la Make Italy, un esclusivo show room di circa 5.000 metri quadrati che si trova all’interno dell’area espositiva del Parco delle Eccellenze Italiane di Hangzhou, cittadina fra le più sviluppate e prospere a sud di Shanghai.
Esportare in Cina è ora più semplice grazie al ponte, già consolidato, creato da Make Italy, le cui offerte e i cui servizi sono stati illustrati l’altro ieri mattina in Fiera, grazie all’iniziativa promossa da Banca Mediolanum e la video conferenza con Carmine Gelli, responsabile italiano del Parco delle Eccellenze.
«Accedere nel mercato cinese non è mai stato facile, sia per la dimensione enorme di questa nazione, sia per l’onere economico che l’investimento richiede» ha ricordato, parlando da Hangzhou, Carmine Gelli. «Grazie però ad un accordo con l’Agenzia di Sviluppo di Hangzhou, le aziende italiane che aderiscono al nostro progetto godono della tutela del governo cinese, evitando da un lato qualsiasi tipo di inconveniente alla dogana e, dall’altro, potendo far parte di un brand che in Cina è sinonimo di qualità e di certezza del prodotto italiano».
Le aziende che aderiscono potranno essere fisicamente presenti in Cina con i propri prodotti nella vetrina del Make Italy, ma usufruiranno di numerosi altri servizi.
«Il supporto alla vendita diretta, in un Paese così grande, deve poter avvenire anche attraverso una piattaforma di e-commerce, già da tempo attivata: si tratta di Alibaba» ha fatto presente ancora Gelli. «I nostri clienti, poi, hanno diritto al personale, agli arredi, agli incontri periodici con i buyers. Si possono attivare rapporti con i tour operator locali per porre le basi necessarie a sviluppare il turismo dei luoghi più belli della Puglia. Non solo. Questo polo logistico è strategico per allargare, in un secondo momento, il mercato negli altri Paesi asiatici che confinano con la Cina.
Su precisa domanda del sindaco Roberto Massafra, Carmine Gelli si è soffermato anche sui costi dell’operazione.
«Il costo è di 8.000 euro all’anno» ha reso noto il responsabile di Make Italy. «Direi che si tratta di opportunità ghiotte per le aziende di medie dimensioni di tutti i settori: food, fashion, calzature, per fare alcuni esempi. Le più piccole, invece, dovrebbero consorziarsi in rete o in consorzi di impresa».
Al convegno sono intervenuti Ettore Ferramosca, referente di zona del Parco delle Eccellenze Italiane, Pietro Ardito e Leonardo Baldari.
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