Ma oltre alla quantità degli espositori (che sono pressoché raddoppiati rispetto allo scorso anno), bisogna puntare ancor di più sulla qualità, dando una fisionomia ben precisa alla rassegna fieristica
Sulla strada buona che porta al rilancio, ma oltre alla quantità degli espositori (che sono pressoché raddoppiati rispetto allo scorso anno), bisogna puntare ancor di più sulla qualità, dando una fisionomia ben precisa alla rassegna fieristica.
La Pessima 2015 ha chiuso ieri i battenti con un consuntivo positivo per il numero degli espositori presenti (si è registrato il sold out, che mancava ormai da diverse, troppe, edizioni) e per l’organizzazione generale dell’evento. Nessun intoppo per una manifestazione che, nonostante le “rughe”, conserva lo stesso immutabile appeal fra i visitatori: diverse decine di migliaia, non solo manduriani, ma anche di diversi centri del circondario.
Mettendo da parte l’edizione 2014, la cui organizzazione fu affidata a 9 giorni dalla cerimonia di inaugurazione (e, per questo, non può fare testo), si sono poste sicuramente delle solide basi per far crescere la Fiera Pessima, il cui limite continua a rimanere quello di non avere una propria specifica identità. Ad eccezione del Salone del Gusto, cui sono state sistemate tutte le aziende che operano nel settore della vitivinicoltura, negli altri padiglioni si trova di tutto un po’, senza alcun criterio logico.
Ciò accade, chiaramente, perché gli interessi del Comune e quelli dell’azienda organizzatrice non sempre collimano. Il Comune avrebbe dei vantaggi ad ospitare espositori in grado di dare lustro alla rassegna, mentre per l’azienda organizzatrice un espositore vale l’altro, avendo quest’ultima interesse solo a vendere tutti gli stand disponibili per fare cassa.
Su questa differenza di intenti bisogna lavorare nel futuro: più si accorcia la distanza, più la Fiera acquisterà un valore anche commerciale.
Per il resto, bisognerà assolutamente evitare di scegliere per il padiglione dei convegni una copertura trasparente: nelle ore mattutine, il padiglione si è trasformato in una vera e propria serra, con temperature insopportabili.
Interessanti anche molte delle tematiche scelte per i convegni, che, però, continuano a non riscuotere il giusto interesse di pubblico. Di buon livello anche gli spettacoli musicali, ad eccezione dell’esibizione del cantante neomelodico campano Gigione, di cui non c’era traccia nei programma ufficiali.
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E’ in rete la terza puntata del “Prudenzano News”
“La processione arborea di San Pietro in Bevagna
fra rito e Fede”