Avrà luogo giovedì 16 aprile, a partire dalle ore 17, a Manduria, in piazza Garibaldi
Una nuova mobilitazione contro lo scarico in mare dei reflui del depuratore consortile di Manduria e Sava. Avrà luogo giovedì 16 aprile, a partire dalle ore 17, a Manduria, in piazza Garibaldi. E’ stata stabilita dal coordinamento di zona, appena costituito, cui aderiscono associazioni e comitati di Manduria e Avetrana che manifestano da anni contro la scelta del recapito finale dell’impianto depurativo, che dovrà sorgere lungo la strada provinciale “Tarantina” (la Maruggio-Nardò), all’altezza del bivio della strada per il Chidro e che prevede lo sversamento dei reflui nel mare antistante contrada “Specchiarica”.
Nel corso della proficua riunione, sono state adottate anche altre decisioni: sarà inviata una lettera ufficiale ai sindaci di Manduria (Roberto Massafra) e di Avetrana (Mario De Marco); saranno installati dei gazebo informativi a Manduria e lungo le marine (ad Avetrana è stato inaugurato un paio di settimane fa); si ipotizza, poi, una partecipazione, probabilmente attraverso l’invio di una delegazione, all’incontro che si dovrebbe tenere al Ministero dell’Ambiente, così come annunciato dal presidente della Provincia Martino Tamburrano, al fine di riesaminare i dati e le informazioni sinora in possesso sulle correnti esistenti nel tratto di mar Ionio interessato e, di conseguenza, i possibili rischi di inquinamento.
Nel corso del dibattito, i tanti presenti (in rappresentanza più che altro di associazioni e movimenti, considerato che sono stati solo due, ovvero Arcangelo Durante e Marco Barbieri, i consiglieri comunali manduriani che risposto all’appello), sono tornati a valutare l’ipotesi di coinvolgere un avvocato amministrativista, cui affidare il compito di reperire innanzitutto tutta la documentazione inerente il progetto e l’appalto dell’opera e, poi, di valutare se dovessero esistere eventuali “falle” procedimentali, cui “aggrapparsi” per chiedere la sospensione dell’iter.
Si ritornano a valutare, insomma, tutte le residue carte da giocare in questa contesa che vede sempre più soccombenti gli ambientalisti di Manduria e Avetrana. Regione e Acquedotto continuano a dimostrarsi insensibili verso ogni tipo di rimostranza: intendono far partire in brevissimo tempo i lavori.
Sono pressoché scomparsi, infine, i candidati alla successione di Vendola, tutti compattamente contrari allo scarico a mare. Almeno a parole. Nessuno di loro, però, ha compiuto anche un solo atto concreto consequenziale.