«Contro la deforestazione e in difesa delle popolazioni indigene dell’Amazzonia, uno strumento efficace: quello dell’educazione»
Magnolio è un eco-clown brasiliano. Alcuni anni fa ha deciso di svestire la toga e di lasciare la professione di avvocato per dedicare la propria vita in una costante opera di impegno finalizzato ad arginare la distruzione della foresta amazzonica, polmone vitale del nostro pianeta, e a tutelare i diritti delle popolazioni indigene. Nativo di San Paolo, al secolo Paulo Roberto Sposito De Olivera, Magnolio opera in un’organizzazione non governativa “Saude e Alegria” (salute e allegria), rilancia anche dall’Italia un appello a salvare questo “bene” dalle massicce speculazioni in atto: in meno di un anno, da agosto del 2014 a febbraio di quest’anno, la distruzione della foresta amazzonica è aumentata del 215%.
L’eco-clown, nel suo breve tour italiano, ha visitato Taranto e, poi, è stato ospite dell’istituto comprensivo “Prudenzano”. Accompagnato dall’on. Angelo Bonelli, su iniziativa dei Verdi, si è poi recato a Roma, dove ha incontrato l’attore Giobbe Covatta, il quale, nel corso di una conferenza stampa, ha raccolto e amplificato il ”grido di allarme” delle popolazioni locali brasiliane.
«Il nostro primo obiettivo è quello di insegnare alle popolazioni indigene i loro diritti» ha raccontato Magnolio agli alunni del “Prudenzano”. «I bambini, in particolare, hanno il diritto alla salute, allo studio e al gioco. Molto spesso, però, già dalla tenerissima età vengono impiegati in duri lavori. Gli adulti hanno il diritto di vivere nella propria terra, all’interno della foresta, che invece è costantemente oggetto di ogni tipo di speculazione».
In pochi mesi sono stati distrutti 1.700 kmq di foresta primaria: è come se fosse scomparsa una superficie maggiore della grande megalopoli di San Paolo e, secondo i dati della ong Imazom che monitora da oltre 20 anni i processi di deforestazione in Amazzonia, la tendenza continuerà ad aumentare nei prossimi mesi.
«Siamo attuando il progetto “Territorio di apprendimento”, che prevede il coinvolgimento delle popolazioni locali in diverse attività» ha fatto presente Magnolio. «Attraverso il gioco e le attività ludico-sportive è più facile trasmettere i principi per i quali noi ci battiamo: tutti insieme dobbiamo difendere la foresta amazzonica. Diffondiamo i consigli per evitare malattie e per difendersi dai contagi, e insegniamo loro anche la pratica dell’economia forestale sostenibile».
L’eco clown brasiliano si è anche soffermato della similitudine fra Taranto (dove decine di ettari di campagne hanno lasciato il posto alla grande industria) e la foresta amazzonica.
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E’ in rete la sesta puntata del “Prudenzano News”
“Miki Formisano, un uomo in un corpo di donna con una storia da raccontare”