Un auspicabile (ma non certo) intervento del Ministero dell’Ambiente oppure il coinvolgimento della Magistratura qualora un avvocato esperto di Diritto Amministrativo riesca a trovare delle falle nell’iter di aggiudicazione dell’appalto
Sono le ultime due carte che associazioni e comitati popolari intendono giocarsi in questa dura battaglia contro lo scarico in mare del depuratore. Sembrerebbe, stando a quanto annunciato dal presidente della Provincia Tamburrano, che presto sindaci e rappresentati dei comitati saranno ricevuti dal Ministero dell’Ambiente.
«Ciò che sappiamo è che, se i sindaci di Manduria e di Avetrana saranno convocati, essi dovranno farsi assistere, nell’esposizione delle proprie ragioni, da un pool di esperti di livello universitario: scopo prioritario di questa “missione” dovrà essere quello di dimostrare tutte le negatività, ai vari livelli, che la presenza della famigerata condotta sottomarina comporta, affinché i funzionari del Ministero possano rendersi conto della enormità del danno ambientale che deriverebbe dalla sua realizzazione» è la convinzione dei Verdi. «Se e quando si riaprirà un tavolo di confronto sulle alternative, noi Verdi, che abbiamo sempre considerato il progetto totalmente sbagliato e non emendabile, valuteremo le varie ipotesi possibili e accetteremo quella che ci sembrerà più rispondente ai criteri di sostenibilità ambientale. Discuterne ora, in assenza di un qualunque atto o documento che lo giustifichi, ci sembra utile solo a spaccare il fronte del “No”».
Il tempo stringe e gli eventi sembrano mortificare le aspettative, legittime, delle comunità locali di autodeterminare il proprio futuro.
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E’ in rete la sesta puntata del “Prudenzano News”
“Miki Formisano, un uomo in un corpo di donna con una storia da raccontare”