giovedì 28 novembre 2024


23/04/2015 18:19:58 - Manduria - Attualità

Ecco le carte ancora da giocare

Manduria e Avetrana non intendono mollare.
Nonostante la comunicazione di avvio dei lavori inviata un paio di settimane fa (inizieranno con l’adeguamento del vecchio depuratore di Manduria), le due comunità non intendono rassegnarsi al rischio di inquinamento del mare (una delle ultime risorse del territorio con un reddito pro capite fra i più bassi della provincia), attraverso la costruzione di un’opera, il depuratore, sinonimo di civiltà.
«Riuso totale in agricoltura»: è la richiesta più volte ribadita nel corso della mobilitazione di domenica sera. «Il surplus nei periodi piovosi? Risulterebbe molto utile per arginare, attraverso dei pozzi sperdenti, la contaminazione salina della falda».
Nonostante i “distinguo” del folto gruppo di giovani, che hanno preteso e ottenuto una protesta non politicizzata e quindi senza simboli di partito e senza passerelle dei candidati, la risposta compatta e decisa della gente non lascia dubbi: quella dell’altro ieri sera è un’altra importante tappa di una mobilitazione che si fermerà solo se Regione e Aqp sceglieranno un recapito finale dei reflui alternativo alla soluzione contemplata nel progetto.
Il comitato intercomunale ha ancora due carte da giocare. Spera in una convocazione da parte del Ministero dell’Ambiente. Si punta infatti a trasferire sul tavolo romano la partita contro Regione e Aqp. Se l’incontro si farà, nella capitale si presenterebbero non solo i sindaci dei due centri e i rappresentanti del comitato intercomunale, ma anche cinque esperti, tutti docenti di altrettante università italiane. Non sono ancora molte chiare, però, le competenze che potrebbe avere il Ministero su un atto della Regione, il cui iter, peraltro, è stato già da tempo concluso con l’aggiudicazione dell’appalto (alla pratica mancherebbero le ultime autorizzazioni per poter avviare la movimentazione nei fondali marini).
C’è poi la strada delle “carte bollate”. Accogliendo quella che è sempre stata la richiesta dei Verdi, poi fatta propria dal comitato, si è deciso di affidare un incarico all’avv. Relleva, in quanto esperto in Diritto Amministrativo, per verificare se gli ultimi atti dell’iter burocratico siano stati lineari o, come si spera, se c’è la possibilità di appigliarsi a qualche cavillo per impugnarli, bloccando l’avvio dei lavori.
Si affievolisce, invece, la speranza che possa essere il nuovo governatore della Regione Puglia a modificare, con una propria determinazione, il progetto. Benchè tutti i candidati si siano impegnati in tal senso. Non si comprende, infatti, perché, dall’autunno scorso ad oggi, alle promesse non sia seguito alcun atto concreto.











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