«L’Acquedotto Pugliese e la Regione Puglia intendono realizzare una condotta sottomarina con recapito finale nel mare con un livello di depurazione che creerà una tragedia per lo splendido tratto di mare compreso fra Campomarino e Torre Colimena»
Antonella Laricchia, candidata a presidente della Regione Puglia per il Movimento 5 Stelle, risponde alla richiesta di coinvolgimento nella battaglia contro lo scarico in mare avanzata dal sindaco Roberto Massafra. La rappresentante grillina ricorda, innanzitutto, come sia già stata «per ben due volte, recentemente, a Manduria, parlando con i cittadini dei vari problemi locali» e come abbia anche partecipato, nell’agosto scorso, «alla catena umana organizzata dal locale meetup, prendendo atto della problematica “scarico in mare”».
Laricchia espone, quindi, la posizione del proprio movimento.
«Dal nostro punto di vista, le acque depurate e successivamente affinate devono essere recuperate e riutilizzare, soprattutto per uso agricolo e non scaricate in mare» è la tesi di Antonella Laricchia. «La Puglia è una regione tristemente nota per le crisi idriche a causa della mancanza di fiumi o laghi superficiali di acqua dolce. L’eccessivo prelievo dalla falda, spesso senza controlli, crea, inoltre, preoccupanti problemi di stress idrico e contaminazione salina della stessa. L’intrusione del mare, per di più, crea una spinta verso le falde acquifere, compromettendole definitivamente.
Non possiamo permetterci di “buttare” in mare milioni di metri cubi di acqua proveniente dai depuratori, progettati con il minimo trattamento, per poi rischiare di inquinare il nostro bellissimo mare.
Il trattamento dei depuratore deve essere al massimo livello (e non al minimo, come avviene troppo spesso) e il recupero dei reflui deve esser convogliato verso le attività antropiche che hanno bisogno di acqua».
La candidata del Movimento 5 Stelle, pertanto, ribadisce il proprio sostegno alla mobilitazione in atto nel versante orientale della provincia.
«Il Movimento 5 Stelle ha utilizzato i documenti messi a disposizione dal comitato “No scarico a mare” di Manduria, elaborati con la collaborazione del prof. Del Prete, e ha prodotto atti parlamentari di indagine e sensibilizzazione verso le istituzioni nazionali e regionali. A quanto sembra, non basta. Continueremo nella battaglia contro la politica dell’Acquedotto Pugliese, che presenta moltissime lacune, come andiamo denunciando con la campagna “Giù le mani dal nostro mare”».