giovedì 28 novembre 2024


01/05/2015 09:39:30 - Manduria - Attualità

La lettera della sen. Daniela Donno al Ministro dell’Ambiente

«Sollecito un immediato riscontro circa gli impegni assunti dal Governo e, di rimando, dalla Regione Puglia, sull’imprescindibile necessità di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio interessato dallo scarico in mare del depuratore consortile di Manduria e Sava».
La senatrice penta stellata Daniela Donno torna ad incalzare il ministro dell’Ambiente, Gianluca Gialletti, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Giovanni Giannini, nonché il governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola, sulla soluzione tecnica individuata come recapito finale dei reflui dell’impianto depurativo previsto per Manduria e Sava.
«La realizzazione dello scarico in mare dei reflui per il tramite della condotta sottomarina determinerebbe danni all’ecosistema marino e alla risorsa naturale costiera in aperto contrasto con l’articolo 73 del Codice dell’Ambiente» ricorda la senatrice Donno. «Con una mia precedente interrogazione del 15 aprile dello scorso anno, avevo già posto all’attenzione del Ministero dell’Ambiente e della Salite la situazione relativa al depuratore di Manduria e Sava. Successivamente, con un ordine del giorno che recava la mia firma (presentato e accolto in Commissione Ambiente in sede di esame del disegno di legge sulla stabilità per il 2015), si sottoponeva nuovamente al vaglio dell’esecutivo la necessità di un confronto sulle tematiche anzidette, unitamente all’attivazione di politiche ambientali atte alla tutela dell’equilibrio ambientale e al contrasto dell’intrusione marina nel territorio pugliese.
In questa sede si impegnava il Governo, nell’ambito delle proprie competenze, a sollecitare la Regione Puglia, di concerto con i Comuni di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, a individuare soluzioni tecniche condivisibili che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del codice dell’ambiente e, in aggiunta, ad attivare politiche ambientali atte al contrasto dell’intrusione marina e della costante desertificazione dei territori interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione dell’equilibrio ambientale».
Evidentemente tutti i solleciti della sen. Donno non hanno sinora prodotto alcun risultato. Così come il Ministero dell’Ambiente non ha attivato alcun tavolo di confronto con i Comuni di Manduria e di Avetrana.
«L’imminente inizio dei lavori per la realizzazione del depuratore consortile Manduria-Sava si pone come lesivo sotto il profilo ambientale-paesaggistico» conclude la rappresentante del Movimentoi 5 Stelle, che torna a sollecitare, quindi, l’intervento del Governo.










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