giovedì 28 novembre 2024


14/05/2015 20:25:08 - Manduria - Attualità

«In questa fase molto delicata, in cui si deve far valere tutto il peso politico dell’opinione pubblica, occorre rafforzare la sintonia tra popolazione e istituzioni locali per garantire il massimo della rappresentatività sia in sede regionale che eventualmente ministeriale»

La mobilitazione contro lo scarico in mare del depuratore consortile non conosce soste. A qualche settimana dalla manifestazione unitaria di piazza Garibaldi, questa sera si riuniscono nuovamente tutti i rappresentanti di comitati e associazioni che sono sempre stati in prima fila contro la nefasta scelta del recapito finale dell’impianto depurativo. Riunione in cui interverrà il docente universitario Mario Del Prete, consulente tecnico di fiducia per il Comune di Avetrana.
«Tutti sanno che è stato svolto un decisivo lavoro per informare, interessare e coinvolgere la popolazione, con manifesti di efficace spessore comunicativo su argomenti complessi relativi all’impatto della condotta sottomarina nel mare di Specchiarica, lungo il tratto costiero di Manduria» ricorda Del Prete, facendo riferimento ai preparativi della giornata di lotta di Manduria. «L’azione coesa di esperti e tanti volontari è servita a portare a termine la grande manifestazione di piazza contro lo scarico a mare, ottenuta con la presenza anche di nutriti gruppi di giovani provenienti da paesi limitrofi ed in particolare di Avetrana ed Erchie».
Del Prete poi rimarca i risultati ottenuti.
«Dopo numerosi incontri e un lungo e certosino lavoro alla ricerca di soluzioni condivise, si è finalmente ottenuto di convincere le istituzioni locali a schierarsi con i fatti contro la condotta sottomarina. I punti di arrivo principali riguardano la nomina dell’avv. Relleva per tutelare gli interessi del territorio e la diffida all’impresa Putignano di non procedere all’apertura del cantiere. Di non minore importanza è anche l’impegno pubblico assunto dal sindaco Massafra a farsi rappresentare in sede ministeriale dai professori universitari, di rinomata qualifica scientifica e professionale, che hanno gratuitamente contribuito a dimostrare l’esistenza di valide alternative al devastante impatto della condotta sottomarina».
Il docente universitario indica la strada da seguire nel futuro prossimo.
«Bisogna incoraggiare e appoggiare i gruppi più operativi nel confronto durissimo con AQP e Regione e con chi in modo subdolo e sotterraneo sostiene lo scarico in mare utilizzando anche le inevitabili iniziative di persone che, pur di accaparrarsi meriti agli occhi della gente, creano confusione proponendo azioni che già si sono rilevate fallimentari perché basate su motivazioni personali o non conoscenza dei fatti. Qualcuno, per questo motivo, ha approfittato per scrivere che i comitati costituiscono un gruppo eterogeneo. In realtà l’eterogeneità è il frutto del comportamento di poche persone, mentre la popolazione è compatta e fortunatamente sa cosa chiedere. Bisogna comunque ridurre il rischio che chi ha interesse approfitti dell’assurdo atteggiamento di alcuni confusionari o subdoli prezzolati per buttarla in caciara e continuare a fare i propri comodi sulla nostra terra ed il nostro mare. E’ quello che, a quanto pare, sta succedendo a Nardò dove i comitati, poco convincenti sul piano tecnico-scientifico, sono divisi pro o contro la condotta e rischiano fortemente di favorire l’alterazione dell’ecosistema marino di Porto Selvaggio.
Occorre perciò ricompattare il più possibile anche esaminando razionalmente eventuali punti di divergenza e se davvero siano cosi importanti».










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