«Le manifestazioni di migliaia di persone del 19 aprile e del 24 maggio scorsi hanno definitivamente chiarito la decisa, inamovibile, volontà di rifiuto assoluto alla costruzione della condotta sottomarina e al conseguente scarico in mare dei reflui, a maggior ragione quale prodotto inquinante di scarico emergenziale»
Mario Del Prete, docente universitario, in prima fila da anni contro lo scarico in mare dei reflui, esprime una propria valutazione sulle ultime due mobilitazioni.
«Grande la fermezza delle nostre giovani leve contro l’arroganza istituzionale della Regione Puglia: Nichi Vendola per il mare di Manduria non accetta lo stesso metro di giudizio usato contro l’attuale governo per il passaggio del gasdotto transadriatico a Melendugno» prosegue il prof. Del Prete. «Capriole della politica, incomprensibili soprattutto per i giovani. Ora ci aspettiamo un giusto ripensamento e, per scongiurare l’aggressione al nostro mare e alle nostre spiagge, non ci presenteremo a mani vuote ma collaboreremo, senza alcuna vis polemica, perché sia accettata una variante a basso impatto ambientale, suggerita responsabilmente e gratuitamente da professori di chiara fama scientifica e professionale.
La variante si basa sul maggior affinamento dei reflui tramite ulteriore filtrazione, disinfezione e rinaturazione in una vasca della grandezza di un ettaro ovvero di un campo di calcio, di profondità di 2,5 metri. Pur non entrando nel dettaglio, si può intanto precisare che le predette strutture, in sostituzione della condotta sottomarina, si possono semplicemente affiancare a quelle del progetto appaltato, migliorando, in Tabella 4, la qualità dei reflui ai fini del riuso.
Dalla vasca di rinaturazione partiranno le condotte per l’uso irriguo in estate, per il campo pozzi sperdenti in inverno e, qualora occorresse, per altri usi civili. Per chiarire ogni dubbio, maldestramente sollevato sull’ammissibilità normativa dello scarico del surplus invernale nei pozzi sperdenti, si ricorda quanto scritto dal Servizio Tutela delle Acque della Regione Puglia: “l’immissione delle acque reflue depurate nello strato superficiale non saturo del sottosuolo della fascia costiera, può essere contemplata come riutilizzo della risorsa idrica” e la norma dice che sono permessi gli scarichi sul suolo se destinati al riutilizzo in conformità alle prescrizioni fissate con il decreto di cui all'articolo 99, comma 1 del d.lgs.152/2006. Una volta cambiato il vincolo del Piano acque in attuale fase di revisione, la variante è quindi completamente nella norma, con un costo inferiore al quello della condotta. Solo un accordo sulla salvaguardia della nostra costa ci potrà fermare».
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E’ in rete la settima puntata del “Prudenzano News”
“Eco-Logica”, viaggio nel mondo della raccolta differenziata
http://www.manduriaoggi.it/cs/?id=7
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