«Avvii una contrattazione con la ditta vincitrice dell’appalto per negoziare il ristoro per la mancata realizzazione della condotta sottomarina»
«Il governatore Michele Emiliano dia a Romina Power una risposta chiara e definitiva».
Francesco Di Lauro, presidente dell’associazione “Azzurro Ionio”, interviene all’indomani della cerimonia di liberazione della tartaruga della specie “Caretta caretta” nel tratto di spiaggia di località Specchiarica individuato per il passaggio della condotta sottomarina.
«Con la lettera, Romina ha posto delle richieste precise e ha anche rimarcato dei concetti molto importanti» afferma Di Lauro, l’organizzatore della manifestazione dell’altro ieri pomeriggio. «Ha chiesto ad Emiliano di fermare lo sciagurato progetto di scarico nel mare di Specchiarica. L’intero progetto, non solo la parte inerente alla condotta sottomarina, i cui lavori non sono ancora iniziati, né potrebbero iniziare, per una prescrizione contenuta nella VIA, nei mesi estivi. Nel comunicato della scorsa settimana Emiliano non è stato molto chiaro. Infatti, se il depuratore viene realizzato in località Urmo, il rischio che poi si costruiscano le condotte sottomarine per il recapito finale dei reflui è molto alto. Allora, coerentemente con quanto ha sempre affermato, Emiliano blocchi tutti i lavori».
Il presidente dell’associazione “Azzurro Ionio” rilancia alcuni passaggi della lettera di Romina Power.
«Ad Emiliano non mancano i poteri, l’esperienza, le risorse erariali per eventuali risarcimenti e lo staff di professionisti. La contrattazione per i risarcimenti all’azienda vincitrice dell’appalto deve aver luogo adesso, che i lavori sono sostanzialmente fermi. Si quantifichi il mancato guadagno che avrebbe l’azienda appaltatrice in merito alla mancata realizzazione della condotta e si liquidi al più presto, prima che possa lievitare insieme all’importo dei lavori. Dopo aver soddisfatto l’azienda appaltatrice, utilizzando parte dei soldi che sarebbero spesi per la condotta sottomarina, si potrebbe procedere all’individuazione e alla realizzazione dell’alternativa. Quale? Non potendo scaricare in falda, come pure potrebbe avvenire se i liquami fossero depurati in Tabella 4, in attesa dei tempi lunghi che serviranno per la modifica del Piano delle Acque, si potrebbe realizzare una sorta di grande bacino, come ad esempio la vicina salina (ma più profondo), dove scaricare i reflui depurati e da dove farli poi evaporare».
La mobilitazione contro lo scarico in mare ha fatto passare in second’ordine la liberazione della tartaruga.
«E’ un esemplare piccolo, che fu recuperato nella zona Specchiarica: della plastica ingoiata le aveva occluso un tratto intestinale. E’ stata curata e ora è nuovamente libera».
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“La trozzella e il presepe della Passione”
http://www.manduriaoggi.it/cs/?id=8
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