Caldo record e rischio incendi. Ma anche i cittadini devono essere più attenti
L’estate e il caldo. Il caldo e gli incendi. Per la Uila Uil ionica, è un pericolo in agguato in questo periodo tra i più torridi degli ultimi anni quello delle campagne che vanno al fuoco. Il segretario provinciale del sindacato, Antonio Trenta, lancia l’allarme proprio in queste ore nelle quali prosegue il caldo record anche sul territorio ionico, ma le giornate sono più ventilate rispetto alle ultime settimane. Ed il rischio che gli incendi divampino più velocemente non è remoto. Come l’ultimo alla Salina dei Monaci, quando le fiamme hanno addirittura lambito le abitazioni nella zona di Torre Colimena. In quel caso dietro l’incendio si nascondeva la mano dei piromani.
“Ma - avverte Trenta - in questo periodo le fiamme riescono a propagarsi più facilmente di quanto si possa immaginare, anche e soprattutto in maniera accidentale e non voluta”.
E’ accaduto anche domenica scorsa. Nel pomeriggio, all’altezza del depuratore Gennarini, si è scatenato un incendio che, se pur di vaste dimensioni, ha preoccupato, non poco, i residenti della zona, richiedendo l’intervento degli addetti ai lavori.
Per questo è duplice l’appello della Uila-Uil. “Ai cittadini - dice il segretario del sindacato - affinché siano più accorti anche semplicemente nel gettare fuori dal finestrino sigarette non ancora del tutto spente o carte, soprattutto color alluminio, che potrebbero attirare i raggi del sole e alimentare le fiamme. Non si dovrebbe mai fare prima di tutto per senso civico, poi proprio per evitare incendi”.
Attenzione inoltre a bruciare erbacce per scacciare zanzare e insetti: “Potrebbero andare al fuoco anche altri campi coltivati, mandando così in fumo duro lavoro e succosi prodotti della terra”.
Altro appello, suscitato non soltanto dall’intenzione di tutelare il nostro patrimonio boschivo ma anche il lavoro di chi opera in questo settore con contratti del tutto precari, è alle istituzioni. “Il forte caldo - sottolinea Antonio Trenta - alimenta gli incendi boschivi creando superlavoro per le forze preposte, compresi gli operatori dell’Arif, l’agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. E’ anche per questa ragione, dunque, che l’agenzia e le sue attività vanno salvaguardate. Le istituzioni dovrebbero infatti porre più attenzione a questo settore ed investire in realtà come l’Arif, invece di renderle sempre più precarie sotto l’aspetto occupazionale, in quanto forma primaria di tutela del patrimonio boschivo locale”.