giovedì 28 novembre 2024


31/07/2015 09:15:37 - Manduria - Attualità

Leo Girardi: «Chi trae vantaggio da questa situazione?»

«La chiusura del reparto di Nefrologia del “Giannuzzi” sta causando gravissimi disagi ai pazienti, in particolare a quelli che convivono con patologie acute. Il livello essenziale di assistenza continua a precipitare».
In apertura della seduta dell’altro ieri, il Consiglio Comunale si è soffermato sulla situazione di emergenza che si è venuta a creare all’intorno della struttura ospedaliera manduriana, che non riesce a far fronte all’arrivo di pazienti nefropatici acuti. Com’era facilmente immaginabile, i due posti letto loro riservati nel reparto di Medicina non sono sufficienti, né si riescono ad attivare i tre posti letto previsti per l’emergenza nel reparto stesso di Nefrologia, poiché non si sa bene chi deve convocare il personale. Tanto che nelle ultime ore ben otto pazienti nefropatici si trovavano nei letti di Medicina, Chirurgia e addirittura Ortopedia.
«Chi trae vantaggio da questa situazione?» si è chiesto il consigliere comunale Leo Girardi. «Nel decreto del Ministero della Sanità, che determina ulteriori tagli a partire da oggi e per i prossimi cinque anni, si fa riferimento, testualmente, all’ottimizzazione delle risorse economiche e umane, non con tagli lineari, ma mantenendo gli attuali livelli essenziali assistenziali».
L’intero Consiglio ha condiviso le preoccupazioni lanciate da Girardi (sono intervenuti anche il rappresentante di “Proposta per Manduria”, Enzo Andrisano, Luigi Morgante nella duplice veste di consigliere comunale e consigliere regionale e il sindaco Roberto Massafra). Si è arrivati ad ipotizzare una seduta monotematica del consesso, con un invito a parteciparvi che sarà rivolto al direttore generale Rossi.
«La chiusura dei 10 posti letto di Nefrologia sta determinando una pericolosa caduta dei livelli essenziali di assistenza, con una gestione dei malati nefropatici acuti improvvisata e impropria, considerata la dislocazione degli stessi in reparti ove è disponibile un posto letto» è stato fatto notare. «Tutto ciò è contrario alle regole di sicurezza e garanzia del malato acuto e urgente, che non può e non deve essere dislocato in un altro reparto, se non in quello dove deve ricevere nel più breve tempo possibile le adeguate e inderogabili cure specifiche».
In queste ore sarà preparato un documento, che riceverà l’adesione dell’intero consesso. Si rimarcheranno le difficoltà derivanti dall’arrivo in zona di migliaia di turisti, molti dei quali (come è successo per un paziente nefropatico milanese), sono all’oscuro della chiusura della Nefrologia.










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