giovedì 28 novembre 2024


10/08/2015 11:27:33 - Manduria - Attualità

Ma per fortuna esiste anche l’altra faccia della medaglia: la macchia sta tornando a germogliare nonostante l’assenza di pioggia

 
L’incendio dei circa venti ettari dell’area della Salina dei Monaci ha fatto venire alla luce una triste realtà: la parte del terreno nascosta dalla macchia mediterranea era stata trasformata, nel corso degli anni, in una vera e propria discarica.
Pur essendo un’area che ricade nelle Riserve Naturali e, quindi, di altissimo pregio ambientale, tanta gente, dimostrando un alto grado di inciviltà, non ha esitato ad abbandonare rifiuti di ogni genere. Una prima parte di questi rifiuti sono stati rimossi l’altro ieri mattina nel primo intervento di bonifica dell’area, promosso dalle Riserve Naturali.
«È stata un’ulteriore occasione di confronto e sensibilizzazione che ha visto la collaborazione di enti finora forse poco coinvolti in questo senso» è la riflessione del direttore Alessandro Mariggiò. «La triste esperienza dell’incendio ha quindi indotto alla riflessione e alla comprensione dell’importanza della collaborazione.
L’intervento ha permesso di far notare l’alto tasso d’inciviltà che ha trasformato l’area sotto la macchia in una discarica nascosta, che il passaggio delle fiamme ha riportato alla luce, con sgomento dei volontari partecipanti.
Ma per fortuna esiste anche l’altra faccia della medaglia: la macchia sta tornando a germogliare nonostante l’assenza di pioggia. Piccoli segnali di vita che confortano. Questo è stato solo un primo intervento, ne seguiranno altri a sfondo anche educativo/ambientale, sperando in un ulteriore coinvolgimento di coscienze.
Ringrazio tutte le aziende coinvolte (Igeco e Cascina), gli operatori dell’Arif, dell’Eden 94 e della Protezione Civile, oltre i tanti volontari che sono intervenuti».











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