giovedì 28 novembre 2024


19/08/2015 07:45:48 - Manduria - Attualità

 Una stagione estiva felicissima dal punto di vista delle presenze turistiche, in cui ci si trova a confrontarsi con i problemi di sempre, quelli atavici per una località marina sorta senza alcun criterio urbanistico

Un’estate dai due volti quella di San Pietro in Bevagna. Una stagione estiva felicissima dal punto di vista delle presenze turistiche, con i gestori dei locali di ristorazione e con i proprietari delle strutture ricettive che gongolano. Una stagione, però, in cui ci si trova a confrontarsi con i problemi di sempre, quelli atavici per una località marina sorta senza alcun criterio urbanistico, nel disordine più assoluto, e sviluppatasi senza che si sia mai provveduto (soprattutto nei periodi delle “vacche grasse”), a realizzare un minimo di infrastrutture primarie. Per non parlare poi dell’inciviltà di quei villeggianti “mordi e fuggi”, che offrono il meglio della propria maleducazione nella notte della vigilia di Ferragosto.

LA SAN PIETRO FELICE – Il boom delle presenze ha invertito, inaspettatamente (almeno in queste proporzioni), il trend estremamente negativo degli ultimi anni. Turisti che hanno sin qui affollato le strutture ricettive di tutti i livelli (sia i bed and breakfast, cioè, sia gli alberghi), lungo la costa e nell’entroterra, e che hanno contribuito a rivitalizzare la vita notturna della principale frazione marina di Manduria.

E’ francamente difficile comprendere cosa sia cambiato in dodici mesi e, quindi, cosa abbia spinto migliaia di turisti e villeggianti a preferire San Pietro in Bevagna. Sicuramente Manduria ha goduto, come altre località dell’area, del momento felice del brand “Puglia”. Forse anche dell’effetto promozionale positivo delle trasmissioni televisive (Linea Blu e Sereno Variabile) che la Rai ha dedicato alla città di origine messapica. O, chissà, inizia a “pagare” la valorizzazione del patrimonio naturalistico. In attesa che possa decollare anche quello delle insigni testimonianze archeologiche.

Qualunque sia la chiave giusta per decifrare le ragioni di questo straordinario flusso turistico che ha interessato l’estrema area orientale della provincia, è fondamentale, però, non crogiolarsi sugli allori. Quest’anno è andata bene, ma se non si offrono servizi all’altezza, il turista non esita a cambiare meta. Occorre, insomma, investire di più. Non ci riferiamo agli spettacoli (comunque, ben vengano), ma, appunto, ai servizi.

LA SAN PIETRO CHE NON CI PIACE – In poco più di 24 ore, dapprima il bivacco in spiaggia dell’orda degli incivili (per lo più giovani, che hanno un concetto distorto del divertimento), e, poi, il forte acquazzone che ha allagato alcune strade della frazione, generando danni alle auto e alle abitazioni. Non basta l’indignazione. Serve un’inversione di rotta e, soprattutto, la programmazione per un nuova estate, la prossima, con meno disservizi.

 











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