L’opinione del vice sindaco De Donno sul caso del chioschetto di via per Maruggio
«L’istruttoria della pratica avente per oggetto la concessione di suolo pubblico della piazzetta esistente lungo via per Maruggio (confinante con via Sorani e via San Gregorio Magno), finalizzata a consentire l’ampliamento di un chiosco esistente, ha i pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile».
Il vice sindaco, con delega al Patrimonio, Gianluigi De Donno interviene per ridimensionare il caso del progetto dell’ampliamento del chiosco di via per Maruggio. In discussione sono le modalità di subentro di un nuovo concessionario: proprio su questo passaggio, il dirigente dell’Ufficio Tecnico, Antonio Pescatore, ha chiesto tutta la documentazione esistente.
«E’ falso che questa delibera abbia creato “imbarazzo e preoccupazione” nell’Amministrazione, poiché è corredata dal parere favorevole di regolarità tecnica» chiarisce il vice sindaco De Donno. «L’istruttoria della pratica non ha evidenziato problematiche di sorta quanto a pretesi vizi nel provvedimento di subentro del concessionario, disposto con determina del Responsabile delle Attività Produttive. Di certo alla Giunta non sono state rimarcate dai predetti dirigenti e neppure dall’ing. Pescatore perplessità di sorta in merito. Vero è, invece, che lo stesso ing. Pescatore ha istruito la pratica licenziandola con parere favorevole. Sulla base di tali atti, pertanto, la Giunta, nello spirito di favorire l’imprenditoria, ha assunto la delibera senza che fosse stato adombrata alcuna irregolarità dagli Uffici».
Lo stesso De Donno, poi, chiarisce che «il dirigente Pescatore ha richiesto al titolare delle Attività Produttive di acquisire una relazione in merito al titolo, in forza del quale la precedente concessionaria abbia chiesto il subentro nella titolarità della concessione di suolo pubblico in favore del cessionario dell’azienda commerciale».
Occorre, insomma, chiarire meglio le fasi del passaggio di concessione avvenuto fra la signora che ne era titolare sino a qualche tempo fa e il nuovo operatore commerciale. C’è chi, anche in maggioranza, avrebbe preferito che la precedente concessionaria, avendo già rinunciato alla gestione del chiosco esistente, avesse restituito al Comune il titolo, che sarebbe poi stato affidato nuovamente attraverso un bando pubblico.
«E’ evidente, infine, che qualora dovessero emergere irregolarità (che allo stato non risultano acclarate in alcun formale provvedimento)» conclude De Donno, «sarà cura dell’Amministrazione assumere ogni conseguente determinazione, senza imbarazzo e preoccupazione alcuna, ma ispirata unicamente dal rispetto della legge e dei regolamenti».