Restano le perplessità sulla scelta dell’Amministrazione di avere la maggioranza sia nel Comitato dei Fondatori che nel Consiglio Direttivo
Aperti i termini per produrre una manifestazione di interesse per far parte, in qualità di co-fondatori, della fondazione “Parco Archeologico dei Messapi”, cui il Comune vorrebbe delegare la gestione e la valorizzazione della struttura che ingloba tutte le testimonianze della civiltà messapica. Operatori culturali, imprenditori, enti pubblici e privati interessati all’iniziativa dell’Amministrazione di Manduria dovranno compilare, sottoscrivere e far pervenire un apposito modello (scaricabile dal sito del Comune) entro il 31 ottobre prossimo, impegnandosi altresì a versare una quota iniziale non inferiore a 5mila euro al termine di questa prima fase costituiva.
Annunciato già in avvio di consiliatura, l’Amministrazione esperisce, quindi, questo tentativo, dopo aver già presentato, un paio di mesi fa, lo statuto della costituenda fondazione. Non avendo risorse economiche a disposizione (l’apertura e la fruizione della struttura è affidata alla buona volontà di quattro associazioni del posto, mentre anche per lo sfalcio primaverile delle erbacce si è ogni anno alla ricerca di un’azienda che lo esegua gratuitamente), l’attuale coalizione di maggioranza ha pensato di istituire una fondazione mista (aperta cioè a enti pubblici e a soggetti privati), cui affidare questo non facile compito. Il Comune stanzierebbe, almeno per il primo anno di vita della fondazione, un proprio finanziamento: si era parlato di una cifra vicina ai 50mila euro.
In occasione della presentazione dello Statuto, i rappresentanti delle associazioni e i pochi imprenditori presenti avevano espresso delle perplessità sulla composizione degli organi di gestione della Fondazione.
II Comitato dei Fondatori, ad esempio, sarebbe composto da due rappresentanti nominati dal Comune di Manduria e da un rappresentante nominato a maggioranza di due terzi dai co-fondatori. La Fondazione sarebbe poi amministrata da un Consiglio Direttivo composto da sette membri, di cui quattro nominati dal Comune di Manduria, due nominati dai co-Fondatori ed uno dall’Assemblea.
Entrambi gli organi decisionali, insomma, sarebbe “controllati” dal Comune attraverso le nomine dei propri rappresentanti, che costituirebbero sempre la maggioranza del plenum: 2 su 3 nel Comitato dei Fondatori e 4 su 7 nel Consiglio Direttivo.
Forse quest’aspetto potrà rivelarsi un “freno” alle auspicabili adesioni di associazioni e, soprattutto, di privati.