Depuratore, l’intervento di Giuseppe Turco e il comunicato di Michele Mazzarano
«Difenderemo con i denti il territorio. Nella riunione dell’altro ieri a Bari ho ribadito la mia determinazione: la condotta per scaricare in mare dei reflui depurati non s’ha da fare».
Giuseppe Turco e gli altri consiglieri regionali della provincia di Taranto hanno manifestato la propria, unanime, volontà: quei reflui, sanificati attraverso tecnologie più moderne, vanno riutilizzati per altre finalità (ad esempio, quelle irrigue).
«Abbiamo chiesto ed ottenuto il rinvio della data di inizio dei lavori perché la gente, a giusta ragione, pretende delle garanzie prima che si ponga la prima pietra per la costruzione del depuratore» è il commento del consigliere regionale torricellese. «In questo mese torneremo ad incontrarci, a partire da mercoledì prossimo, per individuare un’alternativa che possa andare bene a tutti.
L’Acquedotto Pugliese ora ha ben chiara una cosa: la volontà politica trasversale di impedire questo scempio. L’idea progettuale per il recapito finale dei reflui va, insomma, riconsiderata».
Anche il capogruppo regionale del Pd, Michele Mazzarano, è soddisfatto dell’esito del tavolo tecnico, da lui promosso.
«L’idea che la realizzazione del depuratore di Manduria possa viaggiare parallelamente ad un progetto di affinamento delle acque propedeutico al riuso in agricoltura o comunque a destinazioni alternative allo scarico a mare è stata ampiamente condivisa» conferma anche il consigliere regionale di Massafra. «A tal fine sottolineo la decisione importante di modificare il Piano regionale di Tutela delle Acque e di contemplare, per il depuratore di Manduria ma non solo, la modalità di affinamento delle acque reflue, con il conseguente riutilizzo delle stesse a scopo irriguo.
La proroga dal 15 settembre al 15 ottobre per il riavvio dei lavori di realizzazione dell’opera, che si è stabilito di richiedere in accordo con i tecnici dell’Acquedotto Pugliese, sarà pertanto propedeutica ad un lavoro di approfondimento e valutazione tecnico scientifica dei progetti alternativi allo scarico. Con la riunione di questa mattina abbiamo finalmente dato ascolto alle istanze di difesa dell’ambiente e avviato un percorso di risposte concrete e di collaborazione con la popolazione, le associazioni e i comitati dei territori di Manduria e Avetrana. La collaborazione istituzionale e l’impegno di tutta la compagine regionale jonica, senza differenze di schieramento, sono le modalità attraverso cui potremo risolvere le emergenze della nostra terra. Oggi il “Patto per Taranto” ha cominciato a dare i primi frutti».