E’ stata scritta da un nostro utente e racconta i drammi e i disagi di tanti ragazzi
Gesù la mia esistenza è appesa a un ago, ad una polvere bianca che mi ha offuscato gli occhi e la mente.
Avevo bisogno di attenzioni, di amore, di fiducia, ma nessuno mi ha risposto; non sono riuscito neanche a sentire la tua voce. Ma ora voglio gridarti la mia rabbia e la mia angoscia. Dov’è eri quando cercavo il senso della mia vita con disperazione, quando cercavo qualcuno che mi amasse, che mi guardasse e invece dell’amore mi offrivano solo il piacere? Solo ora mi accorgo dov’eri.
Eri dentro di me, eri quello sguardo sconosciuto che cercavo; eri quello che mi dava un amore gratuito e totale che non riconoscevo. Ma forse non è troppo tardi. Potrei essere anch’io come l’operaio dell’ultima ora, di cui parli nel Vangelo.
Accoglimi Signore Gesù, anche se arrivo in ritardo, e liberami. Lascia che il tempo della “dipendenza” sia solo nebbioso ricordo di un passato. Ho ancora tempo per ricostruire. Il cammino è in salita e ho ancora bisogno di essere sostenuto. Sii solo tu la mia “dipendenza”.
Gherardo Maria De Carlo