«Tutto può essere condivisibile, ma a condizione, imprescindibile, che vengano rispettati i punti del nostro programma elettorale»
E’ la risposta che Gregorio Mariggiò, candidato alla presidenza dei Verdi nelle ultime Regionali, ha rivolto al governatore Michele Emiliano.
«Sono stato invitato dal presidente Emiliano ad un incontro: mi ha chiesto se ci sono dei margini di condivisione del percorso politico» fa presente Mariggiò, che a Bari è stato accompagnato da Simona Internò, Fulvia Gravame e Anna Mariggiò. «La nostra disponibilità è legata, a doppio mandato, al rispetto e all’attuazione del nostro programma elettorale».
Con Emiliano, Mariggiò si è soffermato su alcune delle tante emergenze ambientali in atto in Puglia.
«Noi siamo per una soluzione definitiva ed ecologista per il caso Ilva, che tenga prioritariamente conto della tutela della salute: nel dicembre scorso è stato presentato al Senato il decreto legge che rappresenta la nostra proposta per la conversione ecologica dell’economia tarantina. In particolare ho chiesto che siano svolte analisi del sangue degli operai e di altri donatori, verificando la presenza o meno di diossina e metalli pesanti. Ho auspicato il potenziamento dei controlli già previsti all’interno del siderurgico. Il mar Piccolo deve essere bonificato, a vantaggio della mitilicoltura e nel turismo sostenibile a basso impatto».
L’altra emergenza è quella della gestione dei rifiuti.
«L’attuale gestione è del tutto da rivedere: il sistema rischia il collasso» è la tesi di Mariggiò, che ha inoltre rivolto a Emiliano la richiesta di deliberare in Consiglio la proposta di referendum abrogativo dell’articolo 35 del Decreto Sviluppo del 2012, finalizzato ad escludere le ricerche di idrocarburi entro le 12 miglia marine. «Ho chiesto altresì a Emiliano come intenda affrontare il problema dell’essiccamento rapido degli ulivi. A suo avviso, al momento l’unica soluzione razionale è quella del commissario Silletti, che propone l’eradicazione degli ulivi. Ha aggiunto che è in contatto con il CNR per finanziare ulteriori ricerche sul tema. Logicamente le nostre posizioni restano contrarie all’eradicazione. Abbiamo richiesto l’attivazione di un “tavolo” su cui portare i risultati delle ricerche effettuate da centri specializzati e da agronomi di fama nazionale, i quali hanno affermato che ancora non c’è correlazione diretta tra il distaccamento rapido e la Xylella.
Al presidente Emiliano ho fatto notare una cosa: il modo in cui le istituzioni e i governi stanno affrontando il problema dell’essiccamento rapido degli ulivi è molto simile (direi uguale) a quello usato per il siderurgico tarantino. Innanzitutto la sua costruzione non ha tenuto conto dell’esistenza del creato; poi la politica negazionista, di tutti questi anni, sul disastro ambientale, sanitario, sociale e occupazionale, che ha provocato gli 8 decreti legge che hanno, di fatto, annullato il principio di “chi inquina paga”».
Infine il tema della sanità.
«Ho sottolineato l’esigenza di rivedere il piano di riordino ospedaliero, ribadendo che i tagli alla sanità debbano essere razionali e non lineari e che tengano conto del fabbisogno reale. Come azione preventiva, necessaria per la tutela della salute dei cittadini, ho sottolineato che è opportuno intervenire sulla chiusura e sulla bonifica delle fonti inquinanti.
Sui Consorzi di Bonifica, ho proposto la loro conversione con l’assunzione di nuovo personale per l’avvio di una seria bonifica di tutti i siti inquinati in Puglia».