mercoledì 27 novembre 2024


16/09/2015 18:34:40 - Manduria - Attualità

E’ una risposta decisa a eventuali speculatori che avrebbero potuto “ispirare” e armare la mano dei piromani

 
Le aree di proprietà pubblica interessate da incendi nel corso delle ultime due stagioni estive saranno oggetto di interventi di rimozione dei residui delle piante bruciate dalle fiamme e dalla messa a dimora di nuove essenze. E’ una risposta decisa a eventuali speculatori che avrebbero potuto “ispirare” e armare la mano dei piromani.
Una relazione, a tal fine, è stata già redatta dal direttore delle Riserve Naturali Orientate del Litorale Tarantino Orientale, Alessandro Mariggiò, e dal funzionario dell’Ufficio Agricoltura del Comune di Manduria, Gregorio Damicis, seguendo, anche, le indicazioni dell’assessore Paride Toma.
Le aree in questione, di proprietà comunale, sono quelle di masseria Marina e, in parte della salina dei Monaci (gran parte di quest’ultima area è di proprietà privata). Entrambe le aree sono affidate alla gestione delle Riserve Naturali.
«Gli effetti del passaggio del fuoco sono stati diversi a seconda delle caratteristiche della zona interessata e della sua vegetazione: nel caso del bosco, l’ecosistema viene compromesso e il fuoco diviene facilmente un fattore catastrofico con ripercussioni di lunga durata» si legge nella relazione. «Nel caso dell’area in contrada Marina, trattandosi di conifere, i danni sono stati gravi poiché il fuoco ha incendiato l’intera pianta, resa ovviamente più infiammabile dalla presenza degli aghi resinosi, distruggendo completamente le piante. Queste ultime non sono in grado di riprodursi partendo dalle sole radici e vano quindi asportate ripiantumando l’area e mettendo a dimora nuove piante, che potranno essere richieste gratuitamente al vivaio forestale della provincia di Taranto. Nello specifico negli anni scorsi fu realizzato dal Comune di Manduria un vasto rimboschimento a Pino d’Aleppo».
Diverso è il caso dell’area protetta “Salina dei Monaci”.
«Le piante di macchia mediterranea, con elevata capacità di emettere polloni, è in genere al riparo da rischi di morte delle ceppaie (e quindi delle piante) ed è possibile un recupero con tempi comunque variabili a seconda dell’intensità che ha avuto l’evento» è riportato ancora nella relazione. «Si rendono comunque necessari degli interventi selvicolturali, che dovranno essere eseguiti durante il riposo vegetativo delle piante e nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2015».
E’ stato anche stimato i costi complessivi degli interventi (manodopera, compresi gli oneri previdenziali, e i mezzi meccanici): circa 6mila euro. I lavori saranno eseguiti sotto il coordinamento tecnico dell’Ufficio Agricoltura del Comune di Manduria.











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