Stanchi degli allagamenti e dei conseguenti disagi, chiedono all’Amministrazione Comunale le infrastrutture primarie
Nasce un comitato spontaneo di proprietari di abitazioni di via delle Mammole e via dei Lillà di San Pietro in Bevagna e di via SC3 di contrada Scorcora: stanchi degli allagamenti e dei conseguenti disagi, chiedono all’Amministrazione Comunale le infrastrutture primarie.
«Le precipitazioni piovose che hanno interessato San Pietro in Bevagna nel periodo tra il 7 e il 20 agosto scorsi hanno causato, a causa dei conseguenti allagamenti, gravissimi danni e disagi a residenti e villeggianti» si legge in una nota, che denunciano la situazione, che si protrae da anni e che non è più sostenibile. «In via delle Mammole, in via dei Lillà e in via SC3 di contrada Scorcora sono sufficienti pochissimi minuti di pioggia perché, a causa sia dello stato di degrado e di mancata manutenzione delle opere pubbliche atte al drenaggio delle acque piovane, sia per la particolare conformazione planimetrica, queste si allaghino a tal punto da invadere gravemente le abitazioni circostanti, causando, come si può ben comprendere, difficoltà di movimento soprattutto alle persone più anziane e ai tanti disabili che vi soggiornano.
Tale stato di cose, fonte di grande esasperazione, il 26 agosto scorso ha indotto i cittadini interessati, stanchi di dover continuamente ricorrere all’intervento dei Vigili del Fuoco o della Protezione Civile, e soprattutto stanchi delle tante rassicurazioni e promesse da marinaio ricevute dagli Amministratori comunali succedutisi nel corso degli anni, a riunirsi in un comitato spontaneo per la tutela dei propri diritti».
Il primo atto è stato quello di protocollare presso il Comune di Manduria una missiva indirizzata al sindaco, sottoscritta da ben 150 cittadini, con la quale si chiedono interventi risolutivi dell’annoso problema degli allagamenti e del deflusso delle acque piovane e la messa in opera dell’impianto di illuminazione pubblica.
«In più, si è colta l’occasione per richiedere al sindaco maggiore attenzione e tempestività sia nella posa in opera stagionale delle passerelle di accesso alla spiaggia che nella pulizia e manutenzione delle stesse» si legge ancora nella nota. «Attendere metà luglio per avere la passerella non è certamente degno di un paese civile che presta la dovuta attenzione alle esigenze degli anziani, dei disabili e, in generale, delle categorie più svantaggiate. Per non parlare delle esigenze del turismo. Ad oggi, nonostante il tempo intercorso, si è ancora in attesa di risposta. Attendiamo».