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27/09/2015 08:23:11 - Manduria - Attualità

Era stata soccorsa, alla fine di agosto, dai soci della Lega Navale di Torre Colimena e, poi, è stata curata nel centro del WWF di Policoro

 
Ha riacquistato la libertà e ripreso il largo nello stesso punto del mare in cui, poco meno di un mese fa, fu avvistata in difficoltà e soccorsa dai volontari della Lega Navale di Torre Colimena: nel tratto antistante la salina dei Monaci. A salutare Chicco, un esemplare di tartaruga marina “Caretta Caretta” di circa 25 anni, decine di alunni dell’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria, dell’istituto comprensivo “Manzoni” di Lizzano e della scuola primaria “Mario Morleo” di Avetrana, che hanno assistito all’evento insieme a numerose: il sindaco di Lizzano Dario Macripò, gli assessori del Comune di Manduria Mimmo Lariccia e del Comune di Avetrana Antonio Minò. Presenti, anche, il direttore delle Riserve Naturali, Alessandro Mariggiò (che ha organizzato l’iniziativa), il direttore dell’Oasi del WWF di Policoro, Antonio Colucci, e il biologo dello stesso centro, Gianluca Cirelli.
«Siamo stati contattati dalla Lega Navale di Torre Colimena nel periodo di agosto in cui eravamo in zona per monitorare il nido di tartaruga della marina di Lizzano» ha raccontato il biologo Gianluca Cirelli. «E’ stato un socio della Lega Navale che ha notato Chicco (come poi abbiamo ribattezzato questa tartaruga marina), in difficoltà: aveva problemi di galleggiamento, forse perché sarà incappata in una rete dei pescatori mentre mangiava e avrà quindi respirato acqua. Non riusciva a scendere giù: restava a galla».
Quasi certamente la corrente marina avrebbe spinto Chicco sin sulla riva e la sua sorte poteva essere segnata.
«Chi ha salvato Chicco è stata la Lega Navale di Torre Colimena» ha più volte ripetuto il biologo Cirelli. «Noi l’abbiamo solo curata. Ha continuato ad avere dei problemi per un’altra settimana. Poi si è finalmente sbloccata: le è ritornato l’appetito e, nelle successive settimane, è anche cresciuta nel peso. Abbiamo quindi ritenuto che fosse pronta a ritornare in libertà».
Al momento della liberazione di Chicco, oltre agli oltre cento alunni delle tre scuole della zona, erano presenti sia il presidente che il vice presidente della sezione di Torre Colimena della Lega Navale, rispettivamente Davide Giusi e Massimiliano Nigro e una decina di operatrici del WWF di Policoro.
«Ora restituiremo al mare uno dei suoi abitanti» ha affermato il direttore dell’oasi del WWF di Politico, Antonio Colucci, mentre i suoi collaboratori hanno lasciato libero Chicco a pochi metri dal mare. In pochi secondi, spinto dal proprio istinto, la tartaruga è scivolata sulla sabbia sino a farsi ingoiare dalle splendide acque del tratto di costa antistante la salina del Monaci.
«Il vostro compito è quello di tutelare il patrimonio ambientale di immenso pregio di questo territorio. Con gli scarichi in mare e con i pozzi petroliferi, vogliono distruggere quello che è realmente il vostro oro: il vostro mare e le vostre Riserve».
Il biologo Gianluca Cirelli ha affidato un importante ruolo a quelle che saranno le future generazioni di questo lembo della provincia di Taranto: sentinelle della natura.
«C’è un mare splendido, che non ha nulla da invidiare a quello dei Caraibi» ha proseguito. «Ma lo dobbiamo difendere da chi intende minarne la bellezza. Il nostro centro di Policoro ha il compito di monitorare le nidificazioni delle tartarughe in un ampio tratto di costa: da Rossano Calabro sino a Punta Prosciutto. Abbiamo appurato che è il tratto di costa con il più alto numero di nidi di tartarughe. Evidentemente l’habitat marino è quello ideale. Con gli scarichi del depuratore o con le trivellazione dei pozzi, gli equilibri di questo habitat salterebbero: ne risentirebbero primo gli organismi più piccoli e poi, di seguito, anche quelli più grandi».











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