La soddisfazione dell’assessore Gregorio Curri
«Con un ottimismo tutt’altro che avventato, in quanto avvalorato da dati alla mano, posso affermare che dal prossimo anno, attraverso l’intervento di rigenerazione urbana, le zone di Sant’Antonio e di Santa Gemma Galgani, da periferiche e in parte dimenticate (quali attualmente sono anche perchè separate dal resto della città dalla barriera ferroviaria), diventeranno zona traino dal punto di vista urbanistico, non del solo quartiere ma dell’intera città».
Dopo l’aggiudicazione della gara del progetto di rigenerazione urbana (che prevede un investimento di circa 6 milioni di euro), l’assessore Gregorio Curri esprime la propria soddisfazione per un traguardo ormai prossimo.
«Siamo al termine di un iter durato quasi quattro anni, con tutti i suoi step e le lungaggini burocratiche» ricorda Curri. «Un iter che ha assorbito interamente l’operato dell’Ufficio Tecnico: quello in questione è, infatti, uno dei progetti più importanti, in termini di importo stanziato, che la Regione abbia mai finanziato per la riqualificazione urbana.
Tale aggiudicazione è peraltro il risultato finale di tutta la procedura di gara, condotta e valutata da un’apposita Commissione, presieduta dall’ing. Pescatore, che ringrazio per aver lavorato tutto il periodo estivo affinché giungessimo celermente a questo risultato.
Dovranno ora decorrere 35 giorni dall’aggiudicazione definitiva per la formalizzazione e la sottoscrizione del contratto, nella speranza che in tale lasso di tempo non vi siano ricorsi».
Se non vi saranno intoppi, quindi, a fine mese il cantiere potrà essere aperto. L’assessore Curri si sofferma sull’aspetto della continuità temporale.
«Il progetto nato in seno ad un’Amministrazione di altro colore politico, ha visto e trovato oggi con l’Amministrazione attuale il giusto compimento. Questo per sottolineare che al di là di ogni ideologismo, la buona amministrazione si caratterizza anche per la continuità temporale d’intenti e progetti.
Nel caso di specie, la continuità temporale della Lista Girardi, facente parte di entrambe le Amministrazioni, in Consiglio e in giunta, oggi, con me, ha consentito di portare avanti e giungere all’esecuzione di un progetto così importante per la comunità, giustamente bramosa di servizi».
L’assessore ai Lavori Pubblici rimarca, infine, l’importanza di questo appalto.
«L’intervento urbanistico in questione è di larghissimo respiro: mira infatti a far crescere per intero il quartiere e non solo.
Da oggi in poi (e ancor più dalla cantierizzazione dell’opera de quo) cominciamo a raddrizzare il timone di un’urbanistica che a Manduria (come in tutta Italia), con la sua assenza di direzione, ha sì arrecato nel breve periodo immediata ricchezza, ma ha poi nel lungo periodo vincolato le generazioni future (compresa la mia) ad un patrimonio edilizio il più delle volte rimasto incompiuto o incompleto, con opere che identificano quello spazio antropizzato come spazio urbanistico.
L’urbanistica nasce infatti con la precisa funzione di organizzare l’impetuosa e disordinata crescita urbana che a Manduria, in particolare, ha visto negli anni ’70 e ‘80 la sua massima concretizzazione.
Lo strumento di rigenerazione urbana diverrà quindi lo strumento di controllo del territorio, per perseguire nelle sue trasformazioni il rispetto del bene comune nel conflitto tra rendita privata e interesse pubblico, equilibrando le necessità della comunità e degli individui».