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12/10/2015 18:37:36 - Manduria - Attualità

«Saint Just per me è diventata una seconda casa: ci sono ormai solide amicizie ed è un piacere immenso riabbracciare tanti colleghi disegnatori che arrivano da ogni parte del mondo»

 
Il vignettista manduriano Paolo Piccione per la settima volta protagonista al Salon International du Dessin de Presse et d’Humour di Saint Just Le Martel in Francia. Paese, questo, che si conferma patria d’adozione artistica del bravo artista Paolo.
L’evento, indiscusso rendez-vous planetario delle più appuntite matite satiriche provenienti da ogni parte del mondo, è stato impreziosito dalla presenza di oltre 130 disegnatori, da convegni, da eventi tematici e da un gran numero di visitatori.
«Questa edizione ha avuto un impatto emotivo molto più forte delle altre», racconta Paolo Piccione, «perché sono state più volte ricordate le vittime della strage che si è consumata, alcuni mesi fa, presso il giornale satirico Charlie Hebdo. Si è notata la tragica assenza di disegnatori che al Salon erano di casa: Charb, Cabu, Wolinski, Tignous e Honoré».
Disegnatori con i quali Piccione aveva stretto un sincero rapporto di amicizia.
«Al loro posto, invece, trattandosi di un evento a rischio terroristico, si è notata la presenza di un nutrito contingente di Gendarmerie in divisa e, più discretamente, in borghese, mischiata tra i presenti».
Nel Centre International Permanent de la Caricature et du Dessin de Presse (struttura che ospita tutto l’anno mostre, convegni ed eventi di settore), sono state esposte ben 7 tavole satiriche di Piccione, il quale con esse ha toccato diversi temi: l’attentato terroristico alla redazione del Charlie Hebdo, i discutibili metodi per combattere la Xyllela Fastidiosa sugli ulivi pugliesi e la famigerata Monsanto, la crisi greca con la resa di Alexis Tsipras ai diktat tedeschi, l’articolo 50 del Trattato sull’Unione Europea che prevede il diritto di recesso ad nutum dall’U.E., le veementi esternazioni di Papa Francesco e l’Expo con (a suo dire) gli antitetici sponsor Coca Cola e McDonald’s.
Piccione, insieme agli altri vignettisti, si è esibito al cospetto del pubblico, realizzando vignette e caricature in estemporanea. Ma non solo. Sul palco del Salon ha debuttato sul ring, anzi, sul “Dessring”, dove, al grido di “Combat pour l’Humour”, alcuni tra i più veloci disegnatori del Salon si sono “scontrati”, disegnando dal vivo su temi indicati sul momento e su lavagne poste sul ring allestito per l’occasione.
Il disegnatore di Manduria, coperto da un “mantello” di pelliccia e brandendo una bottiglia di Primitivo (delle Cantine Soloperto) a mo’ di clava, si è presentato sul ring con lo pseudonimo di “Il primitivo di Manduria”. Ovviamente l’arbitro, prima dell'inizio dei 3 round previsti, ha spiegato ai presenti il significato di questo pseudonimo e il gioco di parole tra uomo primitivo e vino Primitivo di Manduria.
«Saint Just per me è diventata una seconda casa: ci sono ormai solide amicizie ed è un piacere immenso riabbracciare tanti colleghi disegnatori che arrivano da ogni parte del mondo».
Il disegnatore manduriano ci affida alcune sue riflessioni.
«Quest’anno il Salon ha risentito dei fatti che hanno insanguinato la satira francese, ma anche della scomparsa di Luop, una figura carismatica oltre che un grande disegnatore. Di lui mi piace ricordare un aneddoto. Eravamo a tavola uno di fronte all’altro. Iniziammo a parlare di satira, politici e querele. Gli narrai di quando mi fu chiesto un milione di euro di risarcimento danni per una vignetta e lui mi spiegò che il valore di un vignettista è direttamente proporzionale al numero querele ricevute. Sicché mi chiese: “Tu quante querele hai ricevuto?”. Ed io: “Per ora due!”. E lui: “Io 17. Devi farne di strada!”.
Una delle cose che continua a colpirmi positivamente è il sentimento di uguaglianza che regna a Saint Just: a tavola e ovunque non ci sono postazioni vip. Ognuno siede dove trova posto e viene servito allo stesso modo, indipendentemente che si tratti di un famoso disegnatore, di un politico o di un personaggio di rilievo. Il presidente della manifestazione, Gérard Vandenbroucke, ex sindaco di Saint Just, uomo capace, fattivo di grande intelligenza e lungimiranza, è il presidente della regione del Limousin, eppure, con grande umiltà, è sempre insieme a tutti noi, gira con la propria autovettura che guida da sé e senza scorta».











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