mercoledì 27 novembre 2024


19/10/2015 18:19:33 - Manduria - Attualità

Si continua a discutere, seppur a distanza, sulla vertenza-depuratore di Manduria: l’intervento di Michele Mazzarano

 
«Il riuso delle acque del depuratore di Manduria non è una suggestione velleitaria».
Si continua a discutere, seppur a distanza, sulla vertenza-depuratore di Manduria. Dopo l’approvazione dell’intero Consiglio regionale dell’ordine del giorno attraverso il quale si impegna il governatore Michele Emiliano e la giunta a preparare e approvare gli atti necessari per modificare il Piano di Tutela delle Acque, ci si continua a confrontare in un dibattito a più voci.
«Ho firmato anch’io l’ordine del giorno che impegna la giunta regionale a cambiare il Piano di Tutela Acque per addivenire a soluzioni alternative allo scarico a mare che contemplino il ricorso al riuso delle stesse» dichiara il capogruppo del Pd Michele Mazzarano, a pochi giorni dalla scadenza del termine di attesa per l’avvio dei lavori di realizzazione del depuratore consortile Sava-Manduria. «Nessuno sottovaluta la necessità di porre fine all’inquinamento del suolo e alla urgente necessità di realizzare il depuratore consortile, ma l’avvio dei lavori deve essere contestuale alla individuazione di una soluzione alternativa a quella prevista nel progetto appaltato».
Un’altra presa di posizione, insomma, che lascia ben sperare sul positivo esito di questa vertenza.
«La Regione si è infilata tra l’incudine delle procedure di infrazione e il martello del potenziale diritto a rivalersi delle imprese assegnatarie di appalto» ricorda Michele Mazzarano. «La modifica del Piano di Tutela Acque rientra negli impegni assunti dall’assessore ai Lavori Pubblici nella sua proficua e disponibile interlocuzione con le rappresentanze istituzionali del territorio ed è ovvio che il ricorso al riuso a fini irrigui o industriali necessita di una capacità progettuale che chiama in causa soprattutto gli enti locali.
Ai raffinati professori di ingegneria idraulica che considerano lo scarico a mare una normalità e il riuso una suggestione velleitaria» conclude Michele Mazzarano, «consiglierei prudenza di fronte alla poderosa e inflessibile volontà delle popolazioni a difendere il proprio mare e, per il territorio in questione, a tutelare uno spicchio di vocazione turistica in un territorio martoriato da grave inquinamento ambientale».
Mazzarano non esprime i nomi di coloro cui si rivolge con questo intervento, che, a nostro avviso, potrebbe essere una risposta all’ex consigliere regionale Borraccino, che continua a sostenere la necessità della realizzazione dello scarico in mare.










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