Ecco la comunicazione ufficiale inoltrata al Comune di Manduria da Gherardo Maria De Carlo
Un cittadino di Manduria mette a disposizione, gratuitamente, un proprio immobile affinchè sia utilizzato come nuova sede dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Quest’offerta era già stata resa pubblica attraverso un post inserito su un social network. Dopo che il vice sindaco Gianluigi De Donno, titolare della delega al Patrimonio, ne ha auspicato, durante l’ultima assemblea della scorsa settimana promossa dall’Associazione Nazionale Forense, la formalizzazione, Gherardo Maria De Carlo (questo il nome del cittadino) ha inviato una comunicazione ufficiale all’indirizzo di posta elettronica certificata del Comune di Manduria.
L’offerta sembra essere estremamente vantaggiosa sia per il Comune di Manduria che, di riflesso, per gli altri tre Comuni (Sava. Avetrana e Maruggio), che lo scorso anno hanno costituito il consorzio per la gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace.
«In riferimento a notizie apparse sulla stampa e confermate dalla Associazione Forense Messapica, a far tempo dal mese di gennaio gli attuali locali dove è collocato l’Ufficio del Giudice di Pace dovrebbero essere abiti a sede del Commissariato di Pubblica Sicurezza» è riportato, in premessa, nella missiva che Gherardo Maria De Carlo ha inviato all’Amministrazione Comunale di Manduria. «Se queste notizie dovessero risultare esatte (la forma dubitativa è d’obbligo), io mi rendo disponibile a cedere in comodato d’uso a titolo gratuito un immobile di mia proprietà sito al centro di Manduria.
Preciso che l’intero immobile si sviluppa su due piani totalmente indipendenti l’uno dall’altro».
De Carlo non chiede, dunque, alcun canone di fitto, ma, addirittura, offre la disponibilità a eseguire a proprie spese alcuni interventi.
«La mia proposta è la seguente: il comodato d’uso gratuito potrebbe avere una durata non inferire ad anni 5 e non superiore ad anni 15» è riportato nella lettera. «Le opere di adeguamento dello stesso potrebbero essere effettuate dal sottoscritto con il solo riconoscimento di parte delle somme spese per tali opere (adeguamento degli impianti ex Legge 4790).
La sistemazione o la sostituzione dei solo infissi esterni potrebbe essere affrontata dal sottoscritto, dietro indicazioni del tecnico dello stesso Comune. Ulteriori modificazioni saranno accettate dal sottoscritto senza nulla pretendere.
Naturalmente questa mia offerta deve intendersi esclusivamente se l’immobile di mia proprietà venga destinato esclusivamente come ufficio del Giudice di Pace. In caso di altri usi mi riservo di dare o meno l’assenso».
Se, dopo un necessario sopralluogo, i tecnici del Comune riterranno idoneo l’immobile, il problema sarebbe, insomma, risolto.