Il consigliere regionale Luigi Morgante replica all’iniziativa del Consiglio Comunale di Sava
«Ben al di là dei disagi provocati dalla mancata realizzazione del depuratore, di cui nessuno vuol negare l’importanza, esistono gli interessi di una collettività più ampia rispetto a quella dei residenti, e la necessità di preservare l’ambiente, il turismo, la costa, l’economia non solo nell’immediato ma anche e soprattutto per le generazioni a venire, per il futuro della provincia jonica, della Puglia e dei pugliesi».
Il consigliere regionale Luigi Morgante replica all’iniziativa del Consiglio Comunale di Sava, che, nei giorni scorsi, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno sulla lunga vertenza innescata dalla realizzazione del depuratore consortile. Il rappresentante del Movimento Schittulli-Area Popolare si batte per evitare lo scarico in mare dei reflui.
«L’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale di Sava ha senza dubbio il merito di riaccendere i riflettori mediatici sul depuratore consortile Sava - Manduria di prossima realizzazione» è la premessa di Luigi Morgante. «Si tratta di un’iniziativa pienamente legittima e apprezzabile da parte di rappresentanti della comunità locale, e quindi delle istanze e delle esigenze dei cittadini che li hanno eletti e di cui sono ideali portavoce. Ma non condivido la richiesta di indicare o imporre alla Regione Puglia e all’Acquedotto Pugliese una data (nello specifico, il prossimo 4 dicembre) per la ripresa dei lavori dell’opera».
Morgante ricorda le motivazioni alla base della mobilitazione in atto da anni.
«Non è certo per un capriccio che io in prima persona e poi tanti altri colleghi consiglieri regionali di ogni schieramento, sostenuti dal parere positivo di autorevoli studiosi e professionisti, abbiamo chiesto e ottenuto nell’aula consiliare una ulteriore riflessione in merito e di considerare l’alternativa allo scarico a mare non una remota possibilità ma una priorità, per il territorio nel suo complesso. Una priorità che non vuol essere un boicottaggio fine a se stesso, ma una garanzia: e come tale mi auguro che possa recepirla anche il Consiglio Comunale di Sava.
Va benissimo quindi richiamare ognuno alle proprie responsabilità e agli impegni assunti, chiedendo una decisa accelerazione dei tempi, e chiarezza per fugare critiche e sospetti. Ma porre degli ultimatum non mi sembra la migliore strada per ottenere il risultato da noi auspicato, che deve necessariamente passare attraverso una doverosa analisi dei costi e dei benefici dell’opera, e da interventi e modifiche che non rendono oggi possibile una ripresa immediata dei lavori».