Una preziosa guida e un utile e fondamentale conforto per le famiglie che, all’improvviso, si ritrovano a misurarsi con una diagnosi infausta: un tumore per uno dei loro cari
L’associazione “Emma Bandelli”, presentata nei giorni scorsi a Manduria, è una “spalla” robusta sulla quale poggiarsi in quei momenti della vita in cui timori e sconforto ingabbiano la voglia di lottare e annebbiano e rendono più impervia la strada da percorrere per uscire dal tunnel. Momenti in cui anche la burocrazia diventa un intralcio per ottenere i servizi e i supporti che norme e leggi prevedono.
«Quando arriva quella diagnosi, vieni assalita da mille paure: ti ritrovi in mezzo ad una strada, al buio, senza sapere quale direzione imboccare» è stata la commovente testimonianza di Franca, la sorella di Emma, giovane donna di Manduria, cui è stata intitolata l’associazione, che non è riuscita a vincere il proprio male.
I volontari dell’associazione “Emma Bandelli”, fondata grazie alla caparbietà dell’infermiera Elena De Santis, con funzioni di caposala del servizio di Oncologia del “Marianna Giannuzzi”, forniranno, gratuitamente, ogni aiuto che possa migliorare la vita personale dell’ammalato e della sua famiglia. Un consulente sindacale e un avvocato si metteranno a disposizione delle famiglie che tendono a concentrare i propri sforzi nella cura del male, dimenticando che vi sono servizi e benefici cui è possibile usufruire: esenzioni e tutele previdenziali in primis.
«Anche io mi sono ritrovato improvvisamente nel buio, quando, a mia moglie, è stato diagnosticato un tumore» ha affermato il presidente Cosimo Galeandro, nel corso della cerimonia di presentazione dell’associazione “Emma Bandelli”, moderata da Maria Rosaria Coppola. «Mi hanno tutti parlato bene del servizio di Oncologia del “Giannuzzi” e non di altri servizi similari di città del nord o estere. Ho potuto verificare la professionalità degli operatori (Elena, Loredana, Maurizio, Michele, Annarita, Italo) e dei medici (Brunetti e Di Coste), nonché dello straordinario rapporto umano che instaurano con i loro pazienti».
In questo clima di solidarietà è nata l’idea di fondare un’associazione che segua i pazienti oltre le cure mediche, che vengono assicurate nella struttura manduriana.
«E’ come una grande famiglia, in cui cercheremo di risolvere i problemi di chi ha più bisogno: non solo l’assistenza legale e sindacale, ma ci organizzeremo, ad esempio, per il trasporto di quei malati che non hanno la possibilità di raggiungere autonomamente l’ospedale. Auspicando che presto la Asl possa garantire al servizio di Oncologia dei locali più ampi e di ambienti più confortevoli».