Il sogno di partecipare alle Paralimpiadi del prossimo anno. A lui è stato attribuito il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi a Palermo per aver contratto una invalidità permanente a causa dell’uranio impoverito
Carlo Calcagni, Colonnello del Ruolo d’Onore e pilota istruttore di elicottero dell’Esercito Italiano, da tredici anni combatte contro una grave malattia contratta, per cause di servizio, durante una missione di “pace” nei Balcani. Il principale responsabile della sua malattia è l'uranio impoverito utilizzato nelle bombe che venivano lanciate dagli americani sulla ex Jugoslavia.
«Il mio intento» ha affermato tempo fa il colonnello Carlo Calcagni, «è quello di cercare di evitare agli altri quello che è successo a me. Io non chiedo mai un centesimo per quello che faccio. Non avrebbe senso fare qualcosa per aiutare qualcuno e chiedere un compenso».
Ora ha un sogno: partecipare alle Paralimpiadi l’anno prossimo in Brasile.
«Nonostante io faccia una vita con l’ossigeno per 18 ore al giorno, una valanga di medicinali, ventilazione polmonare tutte le notti e ore e ore di terapie. Tutti i giorni. Per tutta la vita.
Spesso mi alleno in casa, così posso forzare di più e non rischio di perdere l’equilibrio per strada.
Pedalo, pedalo, fino a quasi ad avere una maschera nera davanti agli occhi. E preparandomi così ho vinto altri due titoli italiani, a fine giugno 2015
Mi alzo ogni mattina… spesso dopo notti insonni per i grandi dolori… con un unico scopo: essere di esempio… e trovare le energie per salire sulla mia bici… una bici speciale… perché è la mia macchina di salvezza».
Carlo Calcagni ha ricevuto il Premio Internazionale Padre Pino Puglisi a Palermo per aver contratto una invalidità permanente a causa dell’uranio impoverito presente nei proiettili utilizzati dalle truppe Usa nelle missioni in Bosnia Erzegovina.
Carlo Calcagni ha accettato l’invito della redazione del “Prudenzano Magazine” e nel pomeriggio, a partire dalle 15, risponderà alle domande dei giornalisti in erba, che saranno guidati dalle docenti Stefania Maiorano, Alessia Mazza e Alessandra Urbano.