mercoledì 27 novembre 2024


18/01/2016 19:17:26 - Manduria - Attualità

«Le persone per bene sono la maggioranza in Campania: circa 5 milioni di abitanti. I criminali sono un numero esiguo. Possiamo sconfiggerli, ma serve l’impegno di tutti. A partire dalle piccole cose»

«Dagli anni ’80 ad oggi, in Campania sono stati uccisi, per mano criminale, venticinque bambini. In media, dunque, più di uno ogni anno. È un primato che non possiamo accettare così passivamente. Come reagire alla violenza e a questa strage degli innocenti? Innanzitutto con un impegno chiaro e preciso che ognuno di noi deve assumere: rispettiamo le regole e quindi la legge».
Lo scrittore di origini salentine (ma trapiantato in Campania), Paolo Miggiano, autore di “Ali Spezzate” (secondo classificato nella sezione “Saggistica” della decima edizione del Premio Internazionale Nabokov), ha descritto agli studenti dell’istituto comprensivo “Francesco Prudenzano” di Manduria una realtà, di degrado sociale ed economico, che sembrerebbe lontana anni luce, ma che poi è molto vicina alla nostra terra. Una realtà in cui da anni ha attecchito la camorra, che ha sviluppato enormi interessi economici, che abbracciano vari campi: dal contrabbando di ogni tipo di prodotto vendibile sul mercato (dalle sigarette ai cd, dai capi di abbigliamento agli accessori, e così via), al racket delle estorsioni, dal più “remunerativo” spaccio di sostanze stupefacenti alle infiltrazioni negli appalti degli enti pubblici.
In questo contesto, in una strada del centro storico di Napoli, Forcella, matura l’omicidio di Annalisa, 14 anni, vittima, incolpevole, in un regolamento di conti fra gli appartenenti ai clan delle due famiglie più potenti del rione: i Giuliano e i Mazzarella.
«Si tratta di una strage senza fine? Mi auguro proprio di no» è stata la risposta di Miggiano ad una precisa domanda di un ragazzo dell’istituto manduriano «Io vorrei che questa strage di vite innocenti termini al più presto, ma sono consapevole che tante cose devono cambiare. Le istituzioni devono essere più presenti: oltre al controllo del territorio, hanno il compito di rendere più vivibili i quartieri e di porre le condizioni affinchè si possano creare nuovi posti di lavoro. Dobbiamo poi rispettare le leggi, non cadendo nell’errore che vivere onestamente sia inutile. Le persone per bene sono la maggioranza in Campania: circa 5 milioni di abitanti. I criminali sono un numero esiguo. Possiamo sconfiggerli, ma serve l’impegno di tutti. A partire dalle piccole cose».











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