L’intervento del consigliere regionale Luigi Morgante
«Sui cittadini manduriani (nella cui città la raccolta differenziata è ferma al 10%) incombe un’ecotassa di 25 euro a tonnellata, contro i 5 euro a tonnellata previsti per Sava, la cui differenziata è al 66%. Fra i due comuni vi è una differenza di ecotassa del 500%».
Il consigliere regionale di Area Popolare, Luigi Morgante, si sofferma sull’ecotassa in arrivo, preoccupato sui riflessi che potrà avere sulle comunità tarantine.
«In linea teorica, i principi che hanno ispirato l’introduzione su scala regionale della cosiddetta “ecotassa” per incentivare la raccolta differenziata, premiando i Comuni virtuosi a differenza di quelli che non riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati, sono largamente condivisibili» è la premessa del consigliere regionale manduriano Morgante. «Ma, al tempo stesso, occorre considerare il mancato decollo del Piano regionale dei rifiuti, gli appena 22 impianti in servizio tra i 46 rientranti nel ciclo dei rifiuti, le numerose criticità che caratterizzano il comparto, le difficoltà in cui versano i bilanci delle Amministrazioni comunali e le ripercussioni che inevitabilmente subirebbero i cittadini, in caso di aumento delle tariffe.
Per questo lo scorso anno, raccogliendo le numerose istanze e sollecitazioni pervenute da gran parte dei Comuni ed efficacemente rappresentate dall’Anci Puglia, il Consiglio regionale ha approvato una legge che ha rappresentato la vittoria del buonsenso, senza penalizzare e discriminare chi era riuscito a ottenere risultati in linea con le previsioni, ma concedendo una tregua a chi non era riuscito a ottemperare alle disposizioni previste e agli standard ottimali di raccolta differenziata.
Ma a distanza di un anno, il contesto generale di riferimento non è purtroppo mutato, e in particolare il territorio jonico per gran parte (i Comuni di Taranto, Martina Franca, Manduria, Grottaglie in particolare) continua a presentare ancora le stesse criticità e le stesse problematiche. E l’aumento dell’ecotassa prossimo venturo avrebbe riflessi preoccupanti sulle comunità interessate.
E’ auspicabile allora una nuova riflessione, sia a livello regionale che locale, sullo stato attuale del ciclo dei rifiuti, per valutare ogni aspetto e individuare responsabilità ma anche difficoltà che continuano a permanere, e che incidono pesantemente su un presente che non si riesce a cambiare nel senso sperato. E per evitare che a pagare, alla fine, siano sempre e solo i cittadini: i cittadini di Manduria, per fare un esempio, che con la raccolta differenziata ferma al 10 per cento, subirebbero gli effetti disastrosi di un’ecotassa dall’importo di 25 euro a tonnellata; il 500 per cento in più rispetto a quello previsto per il Comune di Sava, 5 euro per tonnellata grazie alla raccolta differenziata al 66 per cento».