mercoledì 27 novembre 2024


21/02/2016 19:57:16 - Manduria - Attualità

La petizione è stata lanciata a margine di un trittico di convegni che avranno come tema generale quello della “Salute, bene comune” e che vedranno alternarsi nell’aula consiliare altrettanti medici dell’associazione internazionale “Isde – Medici per l’Ambiente”

 
I Verdi di Manduria hanno avviato una raccolta di firme finalizzata a sostenere la richiesta dell’avvio di una indagine epidemiologica nella città messapica. La petizione è stata lanciata a margine di un trittico di convegni che avranno come tema generale quello della “Salute, bene comune” e che vedranno alternarsi nell’aula consiliare altrettanti medici dell’associazione internazionale “Isde – Medici per l’Ambiente”.
Il primo dei tre convegni si è svolto l’altro ieri sera. Ha aperto i lavori Gregorio Mariggio, uno dei due portavoce dei Verdi di Manduria, il quale ha tratteggiato le criticità ambientali accertate in città: due discariche, entrambe fuori servizio (di cui una attende di essere messa in sicurezza), varie discariche abusive, rifiuti speciali e pericolosi interrati (come accertato dal Noe di Lecce), collocazione geografica al centro fra i poli industriali di Taranto e di Brindisi.
E’ poi intervenuta Fulvia Gravame, attivista di Paecelink, la quale si è soffermata sull’opera e sull’impegno di una delle realtà ambientaliste più propositive di Taranto, ponendo l’accetto sulle tante vicissitudini che hanno caratterizzato, negli ultimi anni, la vicenda-Ilva.
C’è poi stata la relazione di Mariagrazia Serra, attivista di “Isde – Medici per l’Ambiente”.
«Non esiste malattia che non venga indotta dall’ambiente» è stato il concetto su cui si è incentrata la parte iniziale della sua relazione. «A lungo si è pensato che il Dna come ad un contenitore di “informazioni”, frutto di milioni di anni di evoluzione, immutabile nel tempo. Ci si è però accorti come siano in sensibile aumento le malattie croniche degenerative, quelle infiammatorie e quelle tumorali. Dopo approfonditi studi, si è arrivati alla conclusione che l’intero genoma sia dinamico e in continua interazione con l’ambiente. Le molecole chimiche e le radiazioni interagiscono con l’epigenoma, inducendolo a trasformarsi. Il cancro è una malattia genetica, poiché non esiste una patologia neoplastica senza un danno genetico o cromosomico. Un esempio? Le malattie dello spettri autistico: prima si verificava un caso ogni 1.200 nati, ora invece si registra un caso ogni 100».
Poi, puntando l’indice sullo Stato che non fa nulla o quasi per la prevenzione primaria («Perché devo aspettare che la gente si ammali per poi curarla?», ha ricordato i numeri allarmanti dei tumori in età infantile a Taranto.
«La mortalità è superiore del 21% rispetto alle altre province della Puglia, mentre per le condizioni morbose perinatali siamo sul +45%. Una svolta? Non basta la corretta alimentazione oppure evitare il fumo. Serve una cultura dell’ambiente più sviluppata a tutti i livelli».











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