Il successo di un percorso progettuale che ha visto protagonisti gli alunni dei tre ordini di scuola in un lavoro di ricerca, di conoscenza e di rispetto del territorio circostante con riferimento particolare alla salina dei Monaci di Bevagna
Studenti dell’istituto comprensivo “Don Bosco” in prima fila per conoscere e tutelare il patrimonio ambientale.
Si è trattato di un percorso progettuale che ha visto protagonisti gli alunni dei tre ordini di scuola in un lavoro di ricerca, di conoscenza e di rispetto del territorio circostante con riferimento particolare alla salina dei Monaci di Bevagna. Lavoro che è stato poi socializzato nei giorni scorsi, nel corso di una manifestazione pubblica. Un corteo si è mosso dal piazzale antistante la chiesa di Santa Maria per giungere in piazza Garibaldi, dove è stato accolto dai piccoli alunni in festa della scuola dell’infanzia “Don Bosco”.
I piccoli allievi, guidati dalla maestra di ballo Maria Dinoi, hanno catturato l’attenzione dei presenti cimentandosi in una serie di balletti e di canti inneggianti al rispetto, all’amore e alla salvaguardia della nostra Madre Terra.
Al termine delle esibizioni i convenuti sono stati accolti nella sala consiliare del municipio dal sindaco Roberto Massafra, dalla dirigente del “Don Bosco” Anna Cosima Calabrese e degli esperti che hanno accompagnato i giovani studenti nel loro percorso di ricerca e di conoscenza, ovvero Fulvio Perrone, Domenico Colapinto, Mario Del Prete (assente, per impegni improrogabili Pietro Brunetti).
Dagli scranni della sala consiliare un gruppo di alunni ha illustrato i tratti salienti del percorso formativo interdisciplinare che li ha avvicinati alla conoscenza di uno scrigno di tesori, la salina dei Monaci di Bevagna. I giovani allievi hanno dimostrato di aver preso consapevolezza di un patrimonio naturalistico che Madre Natura ha voluto regalarci senza chiedere in cambio nulla se non il rispetto e la salvaguardia. E’ per questo che auspicano una forte collaborazione fra tutti (cittadini, politici, enti preposti) affinchè si possa arrivare ad ottenere “un’oasi floro-faunistica alla Salina dei Monaci con la torre restaurata, il deposito del sale riadattato, la chiesetta del Carmelo riaperta”. Sarebbe una perla naturalistica e turistica.