Roberto Massafra chiede rispetto per il “Giannuzzi”. Interviene nuovamente sulle ultime novità trapelate in merito al nuovo Piano di Riordino Ospedaliero e convoca una seduta monotematica del Consiglio Comunale per venerdì pomeriggio
«Se si vuole invertire la tendenza, occorre volare alto e andare al nocciolo della questione, all’origine di tutti i mali: il Piano di Riordino Ospedaliero voluto dal governo Vendola, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti» sostiene il sindaco di Manduria, che poi si sofferma sulle tante anomalie prodotte negli ultimi anni in tema di sanità «Innanzitutto la collocazione dei Punti Nascita sulla base dei soli dati numerici (numeri di parti per anno) e non su parametri integrati che mettessero al primo posto la sicurezza delle mamme e dei loro piccoli. Così ci siamo ritrovati l’Ostetricia a Grottaglie, dove non vi è reparto di Cardiologia, né altro reparto di Terapia Intensiva, quando a Manduria sono operanti una Unità Coronarica, per quanto ridotta al rango di Area Critica, e una Rianimazione. Oggi non dovrebbe essere più concepibile effettuare un intervento chirurgico, anche il più banale, in un ospedale che non sia dotato di Rianimazione. Ne deriva che i Punti Nascite, per garantire standard di sicurezza omogenei su tutto il territorio nazionale, debbano essere collocati nei presidi ospedalieri dotati di Terapia Intensiva-Rianimazione».
Massafra elenca poi le altre penalizzazioni del “Giannuzzi”.
«Purtroppo l’apertura della Rianimazione non ha rappresentato, come avrebbe dovuto, un punto di partenza per il rilancio dell’intero ospedale, bensì è coincisa con un’ulteriore “cura dimagrante”, di cui sono rimaste vittime alcune tra le strutture, complesse e semplici, con una storia tra le più prestigiose e performanti dell’intera Asl. Basti pensare alla Nefrologia, che ha una tradizione trentennale ed è stata istituita prima di quella di Taranto, di cui ora è divenuta una dipendenza; alla Pediatria, che potrebbe scomparire nonostante sia un Centro Regionale di Riferimento per la Celiachia; all’Endoscopia Digestiva, unico servizio che da anni garantisce la continuità assistenziale h24 e l’esecuzione di tutte le procedure interventistiche più complesse, cui è stata sottratta l’autonomia funzionale in favore di Martina Franca, che non ha le professionalità e le attrezzature per eseguire le stesse prestazioni; all’Oculistica, cui è toccata analoga sorte; all’Anatomia Patologica e, per ultima, alla Direzione Amministrativa, anch’essa eliminata a Manduria e risparmiata a Martina (qualcosa a che fare con la nuova classificazione degli ospedali?)».
Le promesse sono rimaste, invece, sulla carta.
«Tagli lineari così drastici sarebbero stati compensati, sulla carta, dalla successiva apertura di nuovi reparti: Oncologia e Neurologia» rimarca, in conclusione, il sindaco Roberto Massafra. «Fermo restando che sono stati soppressi posti letto e strutture “vere” e istituite nuove strutture “virtuali” di cui non vediamo ombra, non si capisce il senso di aver aperto una Terapia Intensiva in un ospedale che si vuole sempre più ad indirizzo interni stico e meno a vocazione chirurgica e per acuti».
Venerdì, alle 16,30, la discussione si sposta in Consiglio Comunale.