Arianna Greco non utilizza vini qualunque, ma i più rappresentativi della Puglia: il Negramaro (utilizza il Cantalupi Salice Salentino riserva dei Conti Zecca), il Nero di Troia (dell’azienda Crigo) e il Primitivo di Manduria (l’Elegia del Consorzio Produttori Vini di Manduria)
Rendere immortale ciò che potrebbe avere vita breve. E’ questa la filosofia dell’originale scelta dell’artista Arianna Greco: invece di utilizzare olio, acrilico, tempera o acquerello, sulla tela, per le sue opere artistiche, utilizza il vino, declinato in tutte le sfumature cromatiche dei rossi.
Non vini qualunque, ma i più rappresentativi della Puglia: il Negramaro (utilizza il Cantalupi Salice Salentino riserva dei Conti Zecca), il Nero di Troia (dell’azienda Crigo) e il Primitivo di Manduria (l’Elegia del Consorzio Produttori Vini di Manduria). A questa particolare arte della pittrice di Porto Cesareo, un’altra artista della stessa località salentina, la regista Agnese Correra, ha dedicato un documentario di 70 minuti.
Si intitola “Vino su tela – L’arte enoica di Arianna Greco” e narra con vivacità audiovisuale la forza impattante della pittura di quest’artista di fama internazionale. Documentario che sarà proiettato questa sera (venerdì), a Manduria, presso la sala del museo della Civiltà del Vino Primitivo, a partire dalle ore 20.
Nel suo viaggio Arianna, oltre a raccontare la sua storia nei posti più singolari e inesplorati della Puglia, percorrerà anche un viaggio attraverso la Puglia dei vini. Un nuovo strumento di promozione, dunque, per la nostra regione e, più in particolare, per i territori in cui nascono i tre vini più rinomati.
I fondatori e i titolari delle tre aziende che forniscono il vino e supportano l’estro artistico di Arianna Greco intervengono personalmente nel documentario, raccontando la loro storia, la loro azienda, la loro passione e dedizione verso il nettare di Bacco.