A causare lo straripamento le abbondanti piogge e la strana chiusura della foce
Hanno retto gli argini del Tevere, uno dei fiumi con maggiore portata di acqua d’Italia, ma non quelli del piccolo rigagnolo Borraco, che nasce e muore in poche centinaia di metri all’ombra dell’omonima torre costiera.
Le abbondanti piogge degli ultimi giorni ma, sopratutto, lo stranissimo fenomeno della chiusura della foce hanno generato lo straripamento dal lato destro (guardando il mare) del rigagnolo. Non avendo più lo sbocco a mare, ostruito da un vero muro di sabbia (forse il risultato delle tante mareggiate degli ultimi giorni), l’acqua, aumentata di livello per le insistenti recenti piogge, ha superato gli argini ed ha allagato le campagne circostanti e alcune villette tipicamente estive della zona. Non solo. L’acqua si è anche fermata, abbondantemente, lungo la litoranea, creando un certo pericolo per gli automobilisti. Allagate anche alcune passerelle della zona che portano sulla spiaggia.
Ad intervenire per primi sono stati i Vigili Urbani di Manduria, giunti intorno alle 13 con la comandante Anna Rita Morleo e altre due agenti. Preziosa è risultata la loro opera che ha evitato rischi agli automobilisti. Successivamente sono giunti i Vigili del Fuoco e i tecnici del Comune di Manduria, che hanno dovuto far ricorso a due pale meccaniche per aprire nuovamente un varco alla foce del fiume e, quindi, per far defluire l’acqua verso il mare.