Da alcuni è stato definito un museo a cielo aperto della maiolica di fine ‘600-‘800. Da altri ha ricevuto l’appellativo di “Presepe della Passione”
E’ un monumento forse unico al mondo, realizzato con frammenti e pezzi di ceramiche, maioliche e porcellane nella prima metà dell’‘800: è il Calvario, si trova nel centro della città di origini messapica e riesce a calamitare l’attenzione e la curiosità dei turisti che arrivano a Manduria.
In stato di abbandono da diverso tempo, il Calvario sarà restaurato a partire dalla prossima settimana: un ponteggio ricopre già il monumento.
L’input all’avvio degli interventi di recupero è stato dato da un anonimo privato benefattore, che, nel maggio dello scorso anno, consegnò all’arciprete di Manduria, mons. Franco Dinoi, ben 20.000 euro, finalizzando questa somma al restauro delle cinque pitture murali esistenti.
Il Comune di Manduria ha colto l’occasione per finanziare anche il restauro di tutta l’opera, stanziando altri 13.550 euro. Ha contributo a quest’operazione culturale, con una propria donazione (5mila euro), anche il Rotary Club di Manduria.
Dopo aver ricevuto i preventivi e vincolanti pareri della Soprintendenza alle Belle Arti, il restauro del monumento è al via.
Le cinque pitture murali saranno restituite al loro splendore dalla restauratrice salentina Adriana Falco, incaricata da mons. Franco Dinoi. L’azienda specializzata di Gregorio Tarentini, invece, procederà (grazie anche alle competenze del proprio restauratore Cosimo De Rinaldis), al consolidamento dei vari mosaici in ceramica, al recupero dei frammenti e al restauro della statua in legno di Gesù Cristo, purtroppo attaccata dai tarli in diversi punti.
La sinergia fra enti pubblici, aziende private e singoli cittadini si concretizzerà anche attraverso un ultimo intervento: i maestri fabbri Mazza si occuperanno di sistemare la ringhiera in ferro battuto, da loro peraltro realizzata diversi lustri fa.
Nel Calvario sono ricostruite alcune delle scene della Passione di Gesù: il sinedrio (il palazzo di pilato dove Gesù fu condannato); il palazzo di re Erode, la casa di Anna, il tempio di Salomone, la città di Gerusalemme con i suoi palazzi.
Queste strutture architettoniche sono collegate tra loro e contornate da un insieme di modelli di formato più ridotto, come torri, castelli, chiese e campanili, case, palazzi, mura di cinta, colonne, archi e capitelli.
E’ molto probabile che buona parte di questi edifici non fossero stati progettati per il Calvario, ma che provengano da presepi di Natività di chiese e conventi. Forse proprio per questo il Calvario è stato definito il “Presepe della Passione”.