Il quesito del genitore: «Ma è normale installare un impianto del genere vicino ad una scuola?»
«Sono papà di tre bambine piccole è appena venuto a conoscenza della problematica, nella mia totale ignoranza di tali installazioni, ho voluto approfondire la questione documentandomi su Internet. Devo dire che vi sono numerosissimi “Blog”, “Forum” e articoli che riguardano l’inquinamento elettromagnetico e in particolare i ripetitori telefonici. I pareri degli studiosi sono diversi e confusi, c’è chi asserisce che sono nocivi e chi dice esattamente il contrario. Non intendo addentrarmi nelle questioni tecniche ma la mia linea di attenzione è salita quando anche qualche studioso favorevole alle installazioni ha dichiarato che “forse” i bambini e gli anziani possono essere più vulnerabili rispetto agli adulti.
Mi sono chiesto cosa significasse in questo caso l’affermazione “vulnerabili” e ho scoperto che è riferito anzi è connesso ad una terribile malattia, la LEUCEMIA INFANTILE per non parlare di svariati tipologie di tumori a carico di, testuali parole, esseri umani in età pediatrica o infantile. Ho cercato da subito una Legge dello stato relativa a questi impianti e con mio stupore ed incredulità mi sono accorto che la legge Gasparri “DECRETO LEGISLATIVO n° 198 del 4/9/2002” è un labirinto di articoli superficiali abrogati e riscritti in malo modo quasi a voler confondere le idee di chi lo legge e in particolare modo della gente normale che come me sente il bisogno di opporsi in qualche modo. Dopo lunghe ricerche ho comunque capito che vi sono delle limitazioni a queste installazioni e dovrebbe essere il COMUNE interessato a disporre ulteriori limitazioni qualora lo ritenesse opportuno va inoltre detto che l’OK finale viene dato dall’ARPA che dovrebbe supervisionare la zona interessata prima di far procedere. La mia domanda sorge spontanea, il Comune e L’ARPA ritengono normale installare un’antenna nelle vicinanze di una scuola materna di un asilo, di un centro ricreativo per ragazzi, di una chiesa ed infine di una casa di riposo?
Inoltre anche se vi fosse l’ l% delle possibilità che solo un bambino o un anziano dovesse in futuro avere delle ripercussioni fisiche, vedi LEUCEMIA INFANTILE o Tumore al cervello, questo rischio risulta accettabile? E se quel bambino fosse il mio? O quello del mio vicino ? O ancora quello che è nella classe della mia bambina? Credo anzi sono sicuro che due tacche in piu’ sul telefonino non valgano in alcun caso la vita di una persona!!! Non mi giudici qualunquista o pessimista sono solo un genitore preoccupato che ritiene che anche l’1% delle possibilità siano troppe. Tante volte noi adulti ci siamo trovati nelle condizioni di dover rischiare qualcosa nella vita di ogni giorno ma posso affermare con assoluta certezza che mai ho sentito che un genitore abbia rischiato la vita dei propri figli o dei propri cari per un interesse proprio immaginiamo poi per due tacche sul telefonino.
Vorrei chiedere ad un Ingegnere, un Medico o uno Studioso favorevoli a queste antenne se sarebbe disposto a mettere le “mani sul fuoco” per rassicurarmi dell’assoluta mancanza di rischio.
Vorrei chiedere a quella commissione comunale che ha dato l’assenso e a quell’ingegnere dell’ARPA di mettere le “mani sul fuoco”. Mi chiedo se queste antenne sono insindacabilmente regolari perché quando gli operai e i tecnici vengono ad installarle dicono che stanno impiantando dei “pali per l’illuminazione pubblica”? Ed ancora perché quando queste antenne vengono messe nelle proprietà private non vi sono dei cartelli di tipologia di lavoro con le autorizzazioni comunali? E soprattutto perché vi è una incredibile celerità dei lavori ? Tutto questo dovrebbe quantomeno farci riflettere e soprattutto insospettirci. Il rione “Barci” , forse lo ricorderà, già due anni fa aveva affrontato questa emergenza, e la voce della gente comune aveva vinto quella dei nostri rappresentati politici ma a quale prezzo non ce lo siamo mai chiesto. Era tanta la gioia di una cosi grande vittoria che non pensavamo alla parte lesa e cioè quell’azienda telefonica che non era riuscita ad assestare quel colpo ad un piccolo ed insignificante rione. Mentre noi dormivamo sogni tranquilli, viscidamente all’oscuro di quasi tutti e con quasi tutti intendo i nostri rappresentanti politici, gli avvocati di questa grossa azienda telefonica presentavano un ricorso al TAR perché una commissione politica del comune di Manduria era venuta meno ad un contratto per l’installazione di più antenne sul territorio comunale.
Il giudice del TAR sembra, a quanto pare, aver dato ragione all’azienda di telefonia ma questa volta l’azienda non vuole e non deve sbagliare e cerca dei siti privati mercenari per poter installare le antenne. Lo scopo è quello di condurre i lavori lontani da occhi indiscreti e soprattutto mantenere lontani quei personaggi che si erano messi davanti alle pale meccaniche la prima volta ostacolando i lavori auspicando una vittoria certa. Praticamente una tattica “militare” simile ad un cavallo di TROIA o se vuole simile ad un tumore che nella maggior parte dei casi viene scoperto troppo tardi quando ormai ti sta uccidendo, quando non hai più le forze per combatterlo.
Perché lo paragono ad un tumore? Il tumore prima di agire si estende silenziosamente e viscidamente, pensi che si parla di ben 12 siti all’interno del territorio comunale di Manduria che silenziosamente stanno crescendo…quale sorpresa quando i cittadini le scopriranno?
Come nel rione “BARCI”, anche in quello “Santa Gemma” si sta monitorando un altro sito, ma se è vero che sono 12 ne mancano 10 e i conti non tornano. Dove sono e perché sono così segreti se non fanno danni?
Il nostro rione ha creato un “Comitato spontaneo” che sta pacificamente sensibilizzando quante più persone possibili. A dirle la verità mi sento affranto quando penso che le mamme della scuola “Michele Greco” non partecipano attivamente ad una simile emergenza quando invece si sono mobilitate per l’emergenza “pidocchi” all’interno della scuola, non capisco se dei pidocchi curabili con uno shampoo siano più pericolosi della possibilità seppur remota di ritrovarsi con una malattia molto più pericolosa.
Io ho tre bambine, ogni giorno percorro 260 km di strada per andare a lavorare eppure ogni sera appena rientro a casa dopo aver baciato le mie bimbe, mi unisco a quegli amici che in strada raccolgono delle firme e parlano con la gente. Io e queste persone combattiamo per tutti i bambini perché nessuno possa dirci “non avete fatto nulla!!!” Se ha un bambino in casa gli chieda cosa preferisce un albero, un’altalena, una vecchia giostra o delle antenne che ci diano due tacche in più sul cellulare?».
Armando Musiello