Vi hanno preso parte esponenti di primo piano del mondo accademico e imprenditoriale
«L’innovazione tecnologica avrà un ruolo primario nell'Expo 2015: oggi nella sua progettazione, domani nella sua realizzazione».
Lo ha detto, l'Ad di Società Expo 2015 Lucio Stanca, intervenendo alla Tavola Rotonda «Ict & Expo 2015 - Innovazione e sostenibilità», tenutasi a Milano nella splendida sala Bracco del Palazzo Serbelloni, sede del Circolo della Stampa. L’evento concepito e moderato da Giuseppe Mariggiò, giornalista di origine manduriana della testata Data Manager (primo mensile italiano dedicato al mondo dell'informatica e rivolta alle imprese) e Capgemini (multinazionale di consulenza, Ict e outsourcing) con il patrocinio di Expo 2015 e Assintel, si è concentrato su come sfruttare l’Information and communication technology, punto cardine per un'esposizione universale moderna, come mezzo per coinvolgere tutti i soggetti e le imprese sulla filiera produttiva e rendere l'Esposizione Universale un avvenimento mediatico.
«Il nostro obiettivo - ha detto Stanca - è rendere Expo 2015 un avvenimento mediatico, per offrire da un lato la possibilità di partecipare ai suoi momenti più importanti anche attraverso i media, permettendo di visitare virtualmente l'Esposizione e , dall'altro, per motiverei visitatori potenziali attraverso le tecnologie a venire fisicamente a Milano».
L'Expo, ha continuato Stanca, «necessita di moderne, capaci e potenti infrastrutture per poter fornire servizi avanzati. Dobbiamo dunque sfruttare le Ict per promuovere Expo in questo percorso di avvicinamento al 2015, usando tutti i media in modo integrato». Ma quale contributo possono portare le Ict allo sviluppo del tema 'Nutrire il Pianeta Energia per la Vità? In un mondo in cui le risorse scarseggiano, spiega la nota diffusa da Data Manager, la sfida di Expo 2015 è dimostrare che il sistema italiano è in grado di proporre tecnologie e innovazioni significative per migliorare l'efficienza energetica e lo sviluppo sostenibile. Per rispondere alle tante domande della Tavola Rotonda condotta con il ritmo di un format televisivo esponenti di primo piano del mondo accademico e imprenditoriale da nord a sud: Giorgio Rapari (Presidente di Assintel), Enrico Frascari (Direttore Ict di Expo 2015 S.p.A), Mario Mella, (Chief Technology Officer, Fastweb), Maurizio Dècina (Professore ordinario di Telecomunicazioni,Politecnico di Milano), Gianfranco Dioguardi (Professore ordinario di Economia e Organizzazione aziendale, Politecnico di Bari), Giancarlo Livraghi (Studioso di comunicazione), Fiorella Operto (Cofondatrice della Scuola di Robotica di Genova), Ruben Razzante (Professore di diritto dell’informazione e del prodotto culturale, Università Cattolica di Milano), Andrea Rangone (Professore ordinario di strategia d'impresa, Politecnico di Milano).
In particolare, Gianfranco Dioguardi, tra i primi esperti a parlare di “impresa rete” ha sottolineato il rapporto tra l’Expo e il territorio, con particolare riguardo al ruolo del Mezzogiorno come ponte sul Mediterraneo e come leva per il made in Italy.
«Un made in Italy che deve sposarsi con il concetto di “Expo diffusa” – sottolinea il professore Dioguardi – e non soltanto sull’area milanese, per realizzare una rete virtuosa in grado di esportare una concezione italiana di nutrire il pianeta partendo dalle singole città, secondo la loro naturale propensione a collegarsi con le terre dei quattro punti cardinali - in una concezione di mercato reso globale proprio dalla azione unitaria di governance della Expo 2015. Milano dovrebbe al proposito assumere in Italia un leadership capace di guidare le città più significative, ma soprattutto le città del Mezzogiorno, perché trovino la loro più idonea caratterizzazione funzionale nell’ambito generale della manifestazione».
Per dispiegare tutte le sue potenzialità - riporta il messaggio inviato in occasione del convegno dal ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola - «l'ict necessita del supporto indispensabile dei mezzi di comunicazione più evoluti: ecco, dunque, l'impegno del Governo per la rapida diffusione in tutto il Paese della banda larga, la 'nuova autostrada della conoscenza, che consentirà al nostro tessuto produttivo di cogliere tutte le opportunità offerte da internet e dalle tecnologie digitali». Proprio in questa prospettiva, continua il Ministro, «Milano Expo 2015 costituisce un'occasione preziosa per l'intero sistema-Paese: la sua organizzazione costituirà, infatti, un'irripetibile opportunità per affinare una serie di applicazione dell'Ict, dalla info-mobilità ai sistemi di rilevamento del traffico, dalla gestione e pianificazione dei trasporti alle infrastrutture digitali per il turismo, alla rete pubblica di comunicazione veloce». Con Expo 2015, spiega l'Ad Lucio Stanca, «Milano è pronta ad andare oltre il concetto stesso di Esposizione che vuole incarnare nei suoi stessi spazi il tema espositivo. Insomma, innovazione tecnologica sì, ma non fine a se stessa. Expo 2015 sarà un'opportunità di scambio, riflessione ed approfondimento su uno dei problemi più grandi che l'umanità si trova ad affrontare: quello dell'alimentazione, in tutti i suoi aspetti. In questo sì che il ruolo delle tecnologie è essenziale, perché sono lo strumento per diffondere una nuova cultura del vivere».
Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente di Assintel Giorgio Rapari, secondo cui l'Esposizione universale «è una sfida per il rilancio del paese che possiamo vincere, ma deve essere colta con intelligenza e realismo». L'Expo - ha continuato Rapari - può essere «un trampolino di lancio verso la città digitale, ma ci sono molte questioni da affrontare». E le parole d'ordine sono «trasparenza sui progetti, genuina collaborazione e una politica di sistema per sostenere lo sviluppo delle tecnologie in particolare nelle micro, piccole e medie imprese», ha aggiunto il presidente di Assintel, esortando Lucio Stanca a rispettare «l'impegno preso a sentire il parere delle imprese» nelle fasi finali della stesura del business plan operativo prima della sua presentazione al Bie il prossimo 30 aprile. «Le associazioni delle imprese - ha dichiarato Rapari - devono fare massa critica anche dal punto di vista della progettualità, dimostrandosi proattive nei confronti del boarddi Expo 2015».